Piove e puntuale torna il divieto di balneazione: «Da otto anni sempre la stessa storia»

Piove e puntuale torna il divieto di balneazione: «Da otto ani sempre la stessa storia»
ANCONA-  La bella stagione si apre subito col primo stop alla balneazione. Con le piogge dello scorso weekend e la conseguente apertura degli scolmatori, il Comune di Ancona...

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ANCONA-  La bella stagione si apre subito col primo stop alla balneazione. Con le piogge dello scorso weekend e la conseguente apertura degli scolmatori, il Comune di Ancona ha emesso l’ordinanza che vieta la balneazione a Palombina nuova, sotto il Cardeto e nel tratto di mare all’altezza delle piscine del Passetto. Il divieto di tuffi è scattato anche a Falconara. L’indignazione è forte tra i gestori delle spiagge interessate dall’ordinanza.

 

Ma dopo anni in cui il problema si ripete senza che le istituzioni trovino una soluzione definitiva, tra gli operatori si è passati dalla rabbia alla resa.

Le reazioni

«Sono anni che conviviamo con questa situazione - lamenta Gianfranco Cirulli, presidente della Cooperativa Bagnini e titolare del Playa Solero -. È vero che alla fine ci si abitua a tutto, ma va trovata una soluzione al più presto». Le acque piovane che si sono riversate sulle spiagge di Palombina, in alcuni tratti hanno scavato lungo la sabbia fino a formare un canyon.

«E’ un’indecenza - tuona Paolo Cori, titolare dell’omonimo stabilimento - sono otto anni che ci ritroviamo in queste condizioni ogni volta che arriva una perturbazione. E il problema è che non c’è una soluzione a breve termine». Senza contare che molto spesso il rigagnolo che attraversa la spiaggia fino a raggiungere il mare è maleodorante «e si lamentano anche i nostri clienti», incalza Claudio Fiorini Granieri del Tropical Beach.
Se il divieto di balneazione fosse arrivato in concomitanza del weekend sarebbe andata sicuramente peggio. «Noi lavoriamo in un periodo che si concentra tra tre e quattro mesi - continua Fiorini Granieri - ogni weekend che perdiamo è un colpo assestato alle nostre attività».

Intanto gli operatori restano in attesa dell’esito dei prelievi effettuati dall’Arpam per poter togliere i cartelli recanti il divieto di balneazione. Ma più in prospettiva si attendono progetti concreti per eliminare il problema alla radice. «Siamo ancora qui ad aspettare che il Comune ci dia una soluzione definitiva - ribadisce Cirulli - nel frattempo ci adoperiamo noi con i bobcat che abbiamo in uso per ristabilire le condizioni della spiaggia».


Ma il malcontento degli operatori monta sempre di più ogni volta che si trovano a dover comunicare ai loro clienti l’impossibilità di andarsi a rinfrescare in mare. «Oltre ad essere danneggiati, dobbiamo pure preoccuparci di posizionare i cartelli e comunicare il disagio ai clienti - insiste Cori -. Non possiamo accettare di ritrovarci sempre nella stessa situazione ogni volta che arriva il maltempo».

 

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Corriere Adriatico