Silvetti in cerca di alleati: «Dialogo sui contenuti». Il numero uno del centrodestra dialoga con Battino

Silvetti in cerca di alleati: «Dialogo sui contenuti». Il numero uno del centrodestra dialoga con Battino
La caccia al voto che può fare la differenza è cominciata anche nel centrodestra, impegnato ad avviare dialoghi con astenuti, indecisi e potenziali transfughi. Si...

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La caccia al voto che può fare la differenza è cominciata anche nel centrodestra, impegnato ad avviare dialoghi con astenuti, indecisi e potenziali transfughi. Si profila una battaglia all’ultima scheda: le 1.664 preferenze che tengono a debita distanza il centrosinistra non fa dormire sonni tranquilli a Daniele Silvetti e al suo entourage, che hanno riannodato i fili della campagna elettorale e ora flirtano con alcuni candidati autonomi, in particolare con Marco Battino, rappresentante di Ripartiamo dai Giovani, capace di conquistare all’esordio un apprezzabile 2,18%. 

 


I contatti

«Stiamo dialogando con i vari gruppi sui contenuti - conferma Silvetti -, lasciando da parte le ideologie. Difficile ipotizzare delle alleanze, ma punti di contatto ci sono e questo può essere sufficiente per ricevere sostegno». Insomma, niente apparentamenti, ma il centrodestra è convinto di poter allargare il proprio bacino elettorale, andando a pescare dalla lista di Battino e, perché no, da una parte della vecchia guardia dei Cinque Stelle. «Ma con loro non ho ancora parlato», frena Silvetti che, piuttosto, rivolge «un appello agli anconetani che non sono andati a votare e che ora possono cogliere l’aria di rinnovamento di cui ha bisogno questa città». 

L’astensionismo

Ecco, il tema del secondo partito più forte, quello di chi è rimasto a casa perché sfiduciato, stanco o disinteressato, ha un’importanza strategica: chi favorirà l’astensionismo, che al primo turno ha toccato il 45% ma storicamente cresce in occasione del ballottaggio? «Il fatto che per la prima volta il centrodestra sia avanti ad Ancona per il nostro elettorato potrebbe essere una motivazione in più per tornare a votare - riflette fiducioso Silvetti -. L’obiettivo è percepito come vicino, si vede il traguardo: questo potrebbe essere un elemento a nostro favore. Ora siamo impegnati a far ripartire la macchina e ad andare a raccogliere voti puntando su temi favorevoli al contesto di Rubini e Battino». Ma proprio da Rubini è arrivato un no secco al dialogo con il centrodestra. «Evidentemente fa prevalere l’aspetto ideologico rispetto ai contenuti - replica Silvetti -. Ci sono delle convergenze importanti su alcuni argomenti strategici che cavalchiamo, come il ripristino della stazione marittima, la creazione della metropolitana di superficie, lo spostamento dei traffici commerciali per liberare il porto antico, la stessa penisola del porto. Non ultimo, l’arretramento della ferrovia per collegarci all’alta velocità. Noi i contenuti li mettiamo sul tavolo e siamo aperti a dialogare con chiunque li condivide». Silvetti dispensa ottimismo, alla luce del 45% ottenuto al primo turno e dei 67 seggi su 99 conquistati. «Siamo avanti, possiamo perderla solo noi questa sfida - spiega -. Non temiamo i possibili accordi delle forze di centrosinistra: dobbiamo solo far capire agli astenuti che stavolta davvero c’è la possibilità di dare una svolta politica a questa città».

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Corriere Adriatico