L'assessore Foresi: «L’ordinanza anti-sbronze in centro? Ci pensiamo. Al Piano fenomeno più statico: ora le spycam»

L'assessore Foresi: «L’ordinanza anti-sbronze in centro? Ci pensiamo. Al Piano fenomeno più statico: ora le spycam»
ANCONA - Al Piano è già realtà da un mese e mezzo: l’ordinanza anti-sbronze, firmata dal sindaco Valeria Mancinelli a inizio marzo, vieta di circolare...

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ANCONA - Al Piano è già realtà da un mese e mezzo: l’ordinanza anti-sbronze, firmata dal sindaco Valeria Mancinelli a inizio marzo, vieta di circolare in strada, ad ogni ora del giorno e della notte, con bottiglie di alcolici o superalcolici in mano. Dove bere? Esclusivamente all’interno dei locali o nei dehors, senza alcuna deroga. Ma il problema dei rischi connessi agli abusi etilici non è solo al Piano: lo dimostra l’ultima aggressione avvenuta il 25 aprile al bar L’Opera di corso Mazzini, dove il titolare è finito all’ospedale per le bottigliate prese da un cliente ubriaco.

 

Tuttavia, secondo l’assessore alla Sicurezza, Stefano Foresi, non ci sono ancora gli estremi per estendere l’ordinanza restrittiva anche alle vie del centro. «Il provvedimento è nato da un criterio preciso - spiega -: al Piano siamo di fronte ad un fenomeno statico di persone che si fermano a bere sulle panchine di corso Carlo Alberto, davanti alla chiesa dei Salesiani o nei pressi della piazzetta della Coop. In centro la situazione è più dinamica: ragioneremo se estendere i confini dell’ordinanza restrittiva, ma al momento non credo vi siano le condizioni». Piuttosto, sottolinea Foresi, la differenza possono farla i controlli e le spycam. «Le forze dell’ordine stanno svolgendo un servizio eccezionale - ribadisce l’assessore - con presidi costanti e con il ritorno dei poliziotti di prossimità. Controlli specifici vengono svolti dalla polizia locale, in determinati orari, in punti critici come piazza Malatesta e vicolo San Marco. Da parte nostra, abbiamo installato 94 telecamere nel centro storico, nell’ambito del progetto Iti Waterfront, e ne abbiamo già attivato quasi la metà». 
s. r.
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Corriere Adriatico