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ANCONA Entravano nelle case abitate da anziani con delle scuse: si fingevano sarte, oppure operatrici comunali addette alla raccolta differenziata o alle misure catastali. In un’occasione si sarebbero spacciate per dottoresse. Una trappola che consentiva loro di fare man bassa di gioielli e monili in oro. Alla gang, composta da quattro ladre di origine rom tra i 44 e i 65 anni, la procura contestava l’associazione a delinquere e 24 colpi commessi in buona parte della regione e anche fuori.
Le accuse
Ieri il collegio penale ne ha riconosciuti sette, facendo cadere il reato associativo.
Il modus operandi
I fatti fanno riferimento all’estate del 2018 e i militari avevano iniziato ad indagare dopo le denunce sporte dalla vittime, alcune delle quali sono morte nel corso del processo. Stando all’impianto accusatorio, per i furti agivano solitamente in tre, non in pianta stabile. C’era chi distraeva gli anziani instaurando un dialogo con loro e chi ne approfittava per cercare oro e contanti. Dalla casa di Chiaravalle erano stati portati via 700 euro in contanti, dall’abitazione di Falconara 50 euro e vari monili in oro. In quell’occasione, l’anziano aveva sorpreso una delle ladre mentre era intenta a sollevare il quadro dietro il quale c’era la cassaforte. Tutto il gruppetto di millantatrici si era dato alla fuga.
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