Il saluto del procuratore generale Sottani: «Quattro anni pieni di emozioni». Lascia Ancona per Perugia

Il procuratore generale Sergio Sottani
ANCONA - Sergio Sottani lascia le Marche dopo quattro anni passati al vertice della Procura generale. Il magistrato è stato nominato ieri dal plenum del Csm nuovo...

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ANCONA - Sergio Sottani lascia le Marche dopo quattro anni passati al vertice della Procura generale. Il magistrato è stato nominato ieri dal plenum del Csm nuovo procuratore generale di Perugia, sua città d’origine.

 

 

Sono stati 16 i voti a suo favore, 3 gli astenuti. Nessun nome per il posto che presto sarà vacante negli uffici del palazzo di via Matteotti: deve ancora essere avviato l’iter burocratico per aprire le domande, valutare quelle pervenute dai candidati e infine nominare il nuovo vertice della procura presso la Corte d’Appello. 


Ex procuratore capo di Forlì e in precedenza sostituto a Perugia, Sottani è arrivato nelle Marche nell’estate del 2017. Da procuratore generale ha vissuto alcuni dei fatti di cronaca più tragici che negli ultimi anni hanno colpito la nostra regione. «Sono stati quattro anni pieni» ha detto il dottor Sottani, ricordando soprattutto tre tragici fatti: la strage della Lanterna Azzurra, l’8 dicembre 2018 a Corinaldo, dove hanno perso la vita cinque adolescenti e una mamma mentre cercavano di fuggire dal locale invaso dallo spray al peperoncino; l’omicidio a colpi di pistola del calabrese Marcello Bruzzese (viveva sotto protezione a Pesaro) il giorno di Natale del 2018; l’uccisione di Pamela Mastropietro e il raid razzista di Luca Traini, a Macerata, tra gennaio e febbraio 2018. «Corinaldo – ricorda il procuratore – è stata una tragedia, ma c’è stata una reazione forte e puntuale della procura di Ancona. L’omicidio di Pamela ha scosso una città intera che fino a quel momento si riteneva tranquilla e poi ha scoperto che tanto tranquilla non era: per Oseghale siamo arrivati alla condanna in secondo grado. Traini si è già concluso in Cassazione. Il problema della giustizia sono i tempi: credo che per questi episodi (Corinaldo e Macerata, ndr), le risposte siano state rapide». E sul delitto di Pesaro, ancora senza colpevoli: «Sono sicuro che gli sforzi della procura di Ancona daranno risultati». «Le Marche – afferma il dottor Sottani - hanno dovuto affrontare il terremoto, il crac di Banca Marche e ora la pandemia. Nonostante questo, è una regione il cui tessuto ha sempre retto. Il marchigiano ha una grande dote: si lamenta poco e lavora tanto». 

 

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Corriere Adriatico