Ancona, scontri al presidio Fincantieri Condannati il capo ultrà e un operaio

Il presidio Fincantieri in autostrada
ANCONA - Nel parapiglia scoppiato in occasione di una manifestazione di protesta nell'ambito della vertenza Fincantieri, durante la quale venne bloccata l'autostrada A14...

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ANCONA - Nel parapiglia scoppiato in occasione di una manifestazione di protesta nell'ambito della vertenza Fincantieri, durante la quale venne bloccata l'autostrada A14 all'altezza del casello Ancona Nord, sei poliziotti in tenuta anti-sommossa rimasero feriti.


Per le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, il giudice di Ancona Paolo Giombetti ha condannato a due anni di carcere Alessio Abram, 47 anni, ultrà dell'Ancona e esponente dei centri sociali ora in carcere per un cumulo di condanne derivanti da violazioni di Daspo, e Simone Paolozzi, 40 anni, operaio. I fatti contestati risalgono al 27 novembre 2010 quando, con il sito navalmeccanico anconetano a rischio chiusura, la protesta si spostò sull'autostrada per sensibilizzare anche la Regione a chiedere rassicurazioni ai vertici Fincantieri sul futuro degli operai. I manifestanti “sfondarono” il cordone di sicurezza approntato dagli agenti della Digos e della polizia in tenuta anti-sommossa per occupare la sede autostradale.

Alcuni dei partecipanti, però, secondo l'accusa, si resero responsabili di condotte violente. In particolare Abram sarebbe salito sullo spartitraffico, colpendo sulla testa con un fumogeno una poliziotta, che aveva il casco. Entrambi gli imputati hanno respinto le accuse, sostenendo di non aver usato violenza nell'occasione. Le difese ricorreranno in appello. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico