ANCONA - Prima l'aggressione a pugni e schiaffi, poi lo stupro in auto; infine, qualche giorno dopo, le minacce con un machete con cui colpì un amico ucraino della...
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L'imputato è ai domiciliari. Respinge le accuse, dicendo di aver avuto nell'ultimo anno rapporti consenzienti con la vittima e di non averle mai usato violenza. Sostiene di essere andato a chiedere chiarimenti sulla querela di cui aveva saputo da amici e di non aver avuto con sé alcun machete. Le ferite sarebbero scaturite da una colluttazione con il ragazzo. Altra la ricostruzione della vittima (non era parte civile) secondo cui, il 17 dicembre, lui l'avrebbe condotta in auto in una stradina buia e poi l'avrebbe violentata dopo averle strappato gli indumenti intimi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico