ANCONA- Prima un’auto distrutta sotto i colpi di una mazza da baseball. Poi, la scoperta di una villa bunker con all’interno un arsenale composto da machete, mannaie e...
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Era la sera del 3 quando erano finiti in arresto due romeni di 31 anni, entrambi operanti nel settore della compravendita di auto usate e accusati di aver distrutto con una mazza da baseball l’utilitaria di un loro connazionale, anche lui operante nel commercio automobilistico, parcheggiata alle Brecce Bianche. Secondo l’ipotesi della procura, il raid era avvenuto dopo una serie di minacce che intimavano la vittima a pagare 5 mila euro. I militari avevano braccato i presunti estorsori in una mega villa di via Maggini, conducendoli in carcere. Il gip aveva convalidato gli arresti, ma aveva anche disposto l’immediata uscita da Montacuto dei romeni, sostenendo di come fosse labile la linea tra vittima e carnefici. Tra il 9 e il 10 novembre un episodio che ha fatto scattare un altro campanello d’allarme ai militari: il rogo di un’autorimessa che sarebbe collegata a uno dei romeni trovati all’interno della villa all’epoca del blitz dei carabinieri. Che l’incendio, giudicato doloso dai vigili del fuoco, sia stata un’intimidazione? Che si stia verificando una guerra tra due fazioni impegnate entrambe nel commercio di auto? È quello che stanno cercando di scoprire gli investigatori. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico