ANCONA - Ora «il mondo è senz’altro peggiore». Lo ha scritto il poeta Alessandro Fo alla notizia della scomparsa della poetessa Anna Elisa De...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE:
Libro con frase accusata di razzismo. Il Gruppo Raffaello: «Nella ristampa sarà modificato»
Con “Na giungla de cartó” ha vinto il primo Premio Ischitella-Giannone. Aveva esordito nel 2010 con “Le rondini di Manet”. Il libro “L’ombra e il davanzale” (Ed. Seri) avrebbe dovuto essere presentato a marzo, quando è scoppiata la pandemia. «Semplice, diretta, disarmante nella sua dolente vicinanza ai nodi più intimi di ogni singola vita, con escursioni dall’umorismo brillante alla più calda pietas per le creature ferite»la ricorda Fo, Avendo colto perfettamente la sua sensibilità, lo spirito rispettoso, la delicatezza ironica, una ritrosia che nascondeva una partecipazione schietta e pura alle persone che la circondavano.
E sapeva “leggere” l’arte con una straordinaria immediatezza, che le permetteva di dedicare ai capolavori più amati le sue poesie, come quelle di “Un punto di biacca”, i cui versi rendono immagini e significati nascosti con più profondità di tanti saggi critici. Il mondo della poesia, in cui era entrata in punta di piedi, com’era nel suo stile, e in cui si era subito affermata, la rimpiange con unanime affetto e ammirazione. Chi ha avuto il privilegio di conoscerla e di godere della sua amicizia, incredulo si stringe al compagno Nello Bolognini, alla figlia Monica e al nipote Sirio. Solo oggi si saprà quando potremo renderle l’estremo saluto. La sua voce, il suo sguardo celeste resteranno nel ricordo, più indelebili dei suoi versi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico