Ancona, otto ore di buio per un blackout Negozianti infuriati: "Enel ci risarcisca"

Il viale della Vittoria senza luce
ANCONA - Commercianti di mezzo centro cittadino sul piede di guerra contro l'Enel. Non è da escludere che l'Ente...

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ANCONA - Commercianti di mezzo centro cittadino sul piede di guerra contro l'Enel.




Non è da escludere che l'Ente debba mettere mano al portafogli e far fronte alla raffica di richieste di risarcimento danni in seguito al black out di mercoledì quando, causa di un guasto a tre linee a media tensione interrate, per 8 ore circa mezza Ancona è rimasta senza elettricità.



A mandare il sistema in tilt è stata l'ondata di caldo torrido e l'eccessivo prelievo di energia elettrica per alimentare i condizionatori d'aria. Se i residenti del Rione Adriatico si sono ingegnati con candele e torce per illuminare la propria abitazione, baristi e ristoratori hanno registrato gravi perdite a causa di alimenti andati a male e annessa perdita di guadagni.



"È inconcepibile che nel 2015 succedano cose del genere, avevamo prenotate quattro feste di laurea, due le hanno disdette e due siamo riusciti a salvarle, però i cibi freschi e i gelati sono andati tutti a male", protesta Luigi De Matteis, titolare del Caffè Diana al Viale della Vittoria, già in attesa di un risarcimento dall'Enel per un altro black out che in marzo aveva interessato l'intera palazzina.



"Noi paghiamo mediamente 1500 euro al mese di bolletta, ma sembra che quando ci sono da chiedere i soldi sono tutti precisi e puntuali, quando c'è da subire invece non c'è un bel niente da fare".

Stessi toni in tutto il Viale. La titolare del ristorante Da Alice, Dina Canepari definisce "inaccettabile" il comporto dell'Enel. "Ovviamente abbiamo chiamato il servizio clienti, ma siamo stati soltanto presi in giro. Prima ci è stato detto che la corrente sarebbe stata ripristinata alle 20, poi alle 21, poi alle 22, al che abbiamo cominciato a portare via il pesce fresco nell'altro nostro ristorante a Piazzale Loreto. Se fossero stati seri avrebbe ammesso di non sapere nulla e noi avremmo evitato di fare aspettare i clienti inutilmente". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico