Ancona, «Devi morire» e la picchia con la scopa e il mestolo: il marito orco va a giudizio

Ancona, «Devi morire» e la picchia con la scopa e il mestolo: il marito orco va a giudizio
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ANCONA  - Tra le mura domestiche la vita di una donna egiziana sarebbe stata un inferno. Liti continue con il marito, sfociate in aggressioni verbali e fisiche, tanto da dover ricorrere alle cure del pronto soccorso. È finito a giudizio con la duplice accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate un egiziano di 54 anni, denunciato nel 2019 dall’ormai ex moglie, che per chiedere aiuto si era rivolta alla polizia.

 

Ieri, davanti al giudice Pietro Merletti, si è aperta l’istruttoria con l’audizione dei testimoni dell’accusa. 

L’istruttoria

Sono stati chiamati a deporre gli agenti della Squadra Mobile e della Scientifica che si erano occupati del caso. In particolare, sono stati ricostruiti i fatti e la denuncia sporta dalla donna dopo l’ennesimo episodio di violenza subito. I maltrattamenti sarebbero iniziati nel 2016, quando il matrimonio della coppia stava ormai naufragando. La richiesta di aiuto dell’egiziana risale all’estate del 2019, dopo una serie di violenze fisiche ripetute in pochi giorni e scattate soprattutto nell’ambito di litigi nati per motivi economici. In un’occasione, l’imputato avrebbe stretto le sue mani attorno al collo della donna, gridandole anche: «muori, devi morire, non ti voglio più vedere». Le lesioni avevano costretto la vittima a raggiungere il pronto soccorso di Torrette. Era stata dimessa con 5 giorni di prognosi. Il referto è stato inglobato nel fascicolo processuale e supporta l’accusa di lesioni. In un altro frangente, lei sarebbe stata colpita ripetutamente con il manico di scopa all’altezza delle gambe. C’erano stati anche dei pugni sferrato sulla schiena. L’uomo, in vari episodi, avrebbe anche utilizzato il mestolo di legno per accanirsi contro la moglie, di dieci anni più giovane.

Gli insulti

Alla botte avrebbero fatto seguito gli insulti e le minacce: «Sei scema, sei stupida, sei sporca, vai a morire». Dopo la denuncia sporta contro l’uomo, la vittima si è allontanata dalla città dorica. Ma si è costituita parte civile contro l’ex marito, difeso d’ufficio dall’avvocato Giacomo Curzi. Il giudice ha rinviato il procedimento al 4 luglio: verranno sentiti altri testimoni, poi ci sarà la sentenza.

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Corriere Adriatico