«Sai solo stirare e lavare, per questo sei sola». Aggredita davanti ai figli piccoli: il suo ex a processo

La vittima è stata ascoltata in tribunale
AGUGLIANO - «Vivevo con la paura costante che lui potesse esplodere per un nonnulla. Ero costretta al silenzio. Diceva che se l’avessi denunciato, mi avrebbe...

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AGUGLIANO - «Vivevo con la paura costante che lui potesse esplodere per un nonnulla. Ero costretta al silenzio. Diceva che se l’avessi denunciato, mi avrebbe portato via i figli». Sono gli stralci della testimonianza resa ieri al collegio penale da una 45enne, parte civile al processo dove l’ex marito è accusato di maltrattamenti in famiglia. Nel corso della deposizione, la donna ha ripercorso in 2 ore gli anni infernali che hanno preceduto la denuncia, sporta nel 2019 alla Squadra Mobile e preludio della messa in sicurezza della donna in una struttura protetta per allontanarla dal coniuge, suo coetaneo. 

 

 
I fatti si sono volti ad Agugliano. «Lui – ha detto la vittima, assistita dall’avvocato Alessandro Calogiuri – aveva degli improvvisi scatti d’ira, rompeva le sedie in casa e lanciava il cibo. Un giorno ha spaccato il tavolo della cucina per colpirmi». Gli abusi, stando a quanto riportato nell’imputazione, sarebbero iniziati nel 2015. Alcune discussioni si sarebbero infuocate a causa di problemi con l’alcol dell’uomo e della situazione economica della coppia, non proprio positiva. Lei sarebbe stata mortificata con frasi del tipo: «Non vali nulla, sei capace solo di lavare e stirare. C’è un motivo per cui sei sola». Al culmine delle litigate, più volte sarebbero accorsi a casa della coppia i carabinieri della Compagnia di Osimo. Alcune scene di violenza, stando alla procura, si sarebbero svolte sotto gli occhi dei figli piccoli. È per questo che è contestata l’aggravante di aver commesso il fatto in presenza di minori. Il 29 settembre verrà ascoltato in udienza l’imputato, assistito dall’avvocato Tommaso Rossi. Stando alla difesa, non ci sarebbero riscontri, come referti medici, sulle violenze denunciate dalla vittima. Inoltre, sarebbe trascorso un tempo insolito tra l’inizio dei maltrattamenti (2015) e la denuncia sporta quattro anni dopo alla polizia. 

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Corriere Adriatico