Assenteismo, assolto l'ex comandante dei vigili di Ancona: ora il Comune dovrà pagargli 36mila euro

Assenteismo, assolto l'ex comandante dei vigili di Ancona: ora il Comune dovrà pagargli 36mila euro
ANCONA - Per quasi due anni ha lavorato con un grado inferiore a quello che gli era stato attribuito nel corso della carriera professionale, percependo di conseguenza degli...

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ANCONA - Per quasi due anni ha lavorato con un grado inferiore a quello che gli era stato attribuito nel corso della carriera professionale, percependo di conseguenza degli importi retributivi ridotti. Ora il Comune di Ancona dovrà versargli una somma pari a 36.513 euro. È quanto ha stabilito il giudice civile, sezione Lavoro, che ha accolto il ricorso presentato dal capitano della polizia locale Daniele Mentrasti, travolto nel 2014 dalla maxi indagine sui presunti casi di assenteismo all’interno del comando delle Palombare. 

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La vicenda

Con l’arrivo dell’avviso di garanzia, all’ufficiale erano stati tolti i benefit della posizione dirigenziale che occupava, nell’ambito del settore edilizia ed urbanistica. In pratica, con l’avvio dell’indagine gli era stato revocato l’incarico di posizione organizzativa all’epoca rivestito all’interno del Corpo. Cosa è successo, poi? Che il procedimento penale è andato avanti e si è arrivati a processo, al termine del quale Mentrasti è stato assolto perché il fatto non sussiste. 

In sede penale

Il verdetto risale al novembre del 2019 e l’assoluzione era arrivata anche per altri due agenti. Con la sentenza diventata irrevocabile, Mentrasti ha bussato alla porta del giudice civile per chiedere conto di quanto, in termini economici, gli era stato portato via. E dunque, attraverso l’avvocato difensore Roberto Regni, ha chiesto al Comune di Ancona le differenze retributive per gli anni 2014/2015 e le somme legate all’indennità di servizio, oltre al ricalcolo della pensione, considerando che Mentrasti è stato collocato a riposo il 31 ottobre del 2017, quando ancora il processo di primo grado doveva concludersi. Il giudice ha riconosciuto solo una parte delle motivazioni che hanno portato il capitano a presentare ricorso. Alla fine, ha però condannato il Comune a corrispondere, a titolo di differenze retributive, la somma lorda di 8.500 euro, oltre agli interessi dal dovuto al saldo, e la metà delle spese di lite liquidate in 7.300 euro. 

Il bilancio

Lo scorso anno, il tribunale aveva riconosciuto a Mentrasti il pagamento delle indennità richieste e del fondo di produttività per un totale di 3.763 euro. Sommando tutte le cifre, gli interessi dovuti e il ricalcolo dei contributi ai fini pensionistici, il Comune dovrà versare al capitano poco più di 36mila euro. Ieri, in Consiglio Comunale è stata riconosciuta e votata la legittimità del debito fuori bilancio. 

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Corriere Adriatico