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ANCONA - Autotrasportatori spagnoli in sciopero per il caro carburanti. Effetto domino fino ad Ancona, dove le vongolare restano ferme in banchina. Questo perché il mercato spagnolo incide sull’80% del pescato. E mancando il ritiro della merce, tanto vale non andare in mare. Dopo giorni di stop, la notte appena trascorsa i vongolari dorici sono usciti per approvvigionare il mercato interno, quello nazionale.
Ma il calo degli affari è considerevole. A ciò si è aggiunto lo sciopero degli scafi da pesca. E i ristoranti sono costretti a correre ai ripari per compensare l’assenza di materie prime.
L’effetto domino
Il rincaro dei carburanti ha innescato un effetto a catena che parte dalla Spagna e arriva fino alle nostre coste. L’ultima battuta di pesca delle vongolare doriche risale a lunedì, poi il fermo. La scorsa notte l’uscita di poche ore per riempire i pochi sacchi che andranno alla distribuzione interna.
«Ma se prima viaggiavamo su una media di 40 sacchi al giorno, adesso si scende di parecchio - commenta Domenico Lepretti, presidente dell’associazione Co.ge.vo Marche (Consorzio Gestione Vongole) - se non possiamo più andare in mare, il danno economico sarà catastrofico».
Diversa, invece, la situazione per i cosiddetti scafi, le imbarcazioni per la pesca al largo.
I ristoranti
E se al mercato all’ingrosso il rincaro si è fatto sentire, per il consumo al dettaglio la botta è ancora più pesante. «Per noi il prezzo al chilo di alcuni prodotti è diventato insostenibile - afferma Annalisa Baldinelli, titolare del Chiosco Da Morena in corso Mazzini - ad esempio le raguse sono raddoppiate: da 4,50 euro al chilo a 9 euro. Lo stesso per il polpo. Quindi, al momento, stiamo rinunciando ad una serie di prodotti». E chi, invece, proprio non vuole togliere dal menù i piatti tipici della cucina di mare, è costretto a rivolgersi ad altri mercati. «Alcuni prodotti arrivano tramite altri canali - spiega Raffaele Di Gennaro, titolare del ristorante La Pagodina a Numana - quando sulle etichette troviamo la dicitura “Pescate in mare Adriatico” è probabile che la merce arrivi da qualche allevamento dalle parti di Ravenna o più a nord».
Ad ogni modo la primavera si aprirà all’insegna del restyling dei listini: «sicuro andremo a ritoccare qualcosa sul menù - continua Di Gennaro - purtroppo sta aumentando tutto in maniera incredibile». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico