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ANCONA Una stagione da record. Nelle spiagge, nei ristoranti, chalet ed alberghi ma anche nel numero delle multe. Portonovo e Mezzavalle superstar della riviera del Conero anconetano. Sempre più amate, frequentate, ambite, piene di gente in arrivo dall’Italia e dall’Europa ma diventate sempre più care a causa delle migliaia di multe che da giugno ad agosto hanno raggiunto veramente una cifra stratosferica.
I numeri
Le cifre parlano chiaro: a giugno la Polizia municipale ha staccato 825 contravvenzioni per divieto di sosta, a luglio 727 ed ad agosto ben 1.843 con punte oltre le 120 giornaliere in qualche sabato e domenica. Insomma una vera e propria strage, determinata dalla mancanza di senso civico ma anche dall’assoluta mancanza di parcheggi, a valle come a monte, che hanno portato ad una scelta da parte dei vacanzieri.
La notorietà
«In effetti le due località - afferma la Comandante della Polizia Municipale Liliana Rovaldi- hanno oramai fama di grandi ed aspettative sempre più importanti. Accresciuta quest’anno anche dalla voglia di uscire della gente, dopo mesi chiusa in casa, e di raggiungere posti indubbiamente molto belli dal punto di vista naturalistico. Turisti indisciplinati e senza il rispetto delle regole? Più che altro gente che non voleva perdersi una giornata di mare nelle due baie, magari dopo essere venuti da lontano. E l’unica soluzione, ad un certo punto, era quella di lasciare l’auto in sosta, vista la saturazione dei parcheggi». «Per quanto ci riguarda- prosegue Rovaldi -, abbiamo sempre avuto una doppia presenza fissa a Portonovo in grado di assicurare sicurezza e viabilità. Tra l’altro c’era la novità del semaforo a chiamata da monitorare, che peraltro è andato molto bene. Abbiamo anche cercato di informare per quanto riguarda il regolamento della app per le spiagge libere e debbo dire che non ci sono stati particolari problemi per assembramenti».
Poi c’è il nodo Mezzavalle, o meglio la gente che, nonostante i divieti e gli avvertimenti, stazionava tranquillamente sotto le zone soggette a frana, magari per fare i fanghi. «Indubbiamente è un fenomeno che ha preso troppo piede. Sono andata personalmente per un sopralluogo dopo Ferragosto e mi sono resa conto della situazione. Che è da affrontare di petto per il prossimo anno. Stiamo pensando anche alla possibilità di fare delle contravvenzioni arrivando sul posto via mare. Sicuramente è un fenomeno che va stroncato per non mettere in pericolo i bagnanti ed anche chi li va poi a soccorrere».
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Corriere Adriatico