La Soprintendenza salva la piscina-biolago abusiva a Portonovo, via alla sanatoria. «Siamo esterrefatti»

Il biolago non dovrà essere demolito
ANCONA - Un’istanza di compatibilità ambientale, approvata dalla Soprintendenza, è l’ancora di salvezza per la piscina/biolago realizzata al Fortino...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ANCONA - Un’istanza di compatibilità ambientale, approvata dalla Soprintendenza, è l’ancora di salvezza per la piscina/biolago realizzata al Fortino Napoleonico. Un’opera finita ad aprile sotto la lente d’ingrandimento dei carabinieri forestali che avevano segnalato alla Procura e al Comune che la realizzazione del biolago (uno specchio d’acqua per la fitodepurazione da 40 mq e una parte balneabile da 180 mq) sarebbe avvenuta in difformità dal titolo abilitativo e dalle prescrizioni dell’Ente Parco del Conero.

 

Tanto che il 29 giugno il Comune «aveva ordinato la demolizione delle opere e il ripristino dello stato dei luoghi» ha ricordato ieri l’assessore all’Urbanistica, Pierpaolo Sediari, rispondendo a un’interrogazione della consigliera Daniela Diomedi (M5S) che ha chiesto aggiornamenti sulla vicenda. «Il 16 luglio la società proprietaria, Siat srl, ha presentato l’istanza di compatibilità paesaggistica di competenza della Soprintendenza per regolarizzare le opere realizzate in difformità - ha aggiunto Sediari - Questa istanza ha ricevuto il parere favorevole della Soprintendenza il 15 settembre e il 24 settembre è stata protocollata l’istanza di permesso costruire in sanatoria. La domanda è al vaglio degli uffici comunali ed è stata inviata al Parco per il parere vincolante del cui esito siamo ancora in attesa». «Resto esterrefatta - la replica della Diomedi - per un’opera abusiva e non sanabile perchè realizzata in una zona vincolata. Così si apre la stura alla possibilità di realizzare in quella zona qualunque opera in difformità alle prescrizioni del parco».

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico