Ancona, picchiata in casa lancia l’sos su Whatsapp: «Aiuto, ho paura». Difesa dalla figlia, salvata dai carabinieri: l'ex a processo

Ancona, picchiata in casa lancia l’sos su Whatsapp
ANCONA Dopo l’ennesimo episodio di violenza domestica, aveva deciso di contattare un carabiniere di cui aveva il numero di cellulare. Su Whatsapp gli aveva allegato la foto...

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ANCONA Dopo l’ennesimo episodio di violenza domestica, aveva deciso di contattare un carabiniere di cui aveva il numero di cellulare. Su Whatsapp gli aveva allegato la foto del livido conseguenza delle botte appena incassate, rendendo esplicita una richiesta di aiuto: «Ho paura». Richiesta non caduta nel vuoto, perché nel giro di pochi giorni il compagno era stato allontanato da casa con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. 

La testimonianza

I frammenti di quel messaggio salvavita sono stati ricostruiti ieri in udienza dal comandante dei carabinieri della stazione di Collemarino, il maresciallo Giuseppe Colasanto, a cui si era rivolta la donna. È stato tra i primi testimoni del processo incardinato contro l’ex compagno di lei, un 42enne attualmente in carcere per altra causa.

A sporgere denuncia era stata, pochissimi giorni dopo quel grido di aiuto lanciato sui social, un’assistente sociale, amica della donna che, stando alla procura, per quasi dieci anni avrebbe subito angherie e soprusi tra le mura domestiche. La vittima è parte civile con l’avvocato Michele Boncristiano. I figli della coppia, all’epoca dei fatti adolescenti, sono tutelati dai legali Edoardo Massari e Bernadette Verducci.

Il messaggio nel 2020

L’episodio del messaggio risale al settembre del 2020. Per futili motivi, stando a quanto emerso, c’era stato l’ennesimo litigio, con la donna che aveva subito un calcio all’altezza del ventre. Diramato l’alert, i militari si erano subito messi al lavoro per mettere in sicurezza la donna e i figli. Nel frattempo, c’era stata la denuncia dell’assistente sociale. L’imputazione parla di minacce, percosse, ingiurie. Per difendere la madre delle botte a volte sarebbe intervenuta la figlia della coppia. Per mettersi in mezzo, anche lei avrebbe subito dei colpi. Il 42enne è difeso dall’avvocato Nicoletta Pelinga e respinge tutte le accuse. Il processo è stato aggiornato.

 

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Corriere Adriatico