Perseguita e poi minaccia la ex: «Fai schifo». Scatta il cartellino giallo per il nigeriano

Perseguita e poi minaccia la ex: «Fai schifo». Scatta il cartellino giallo per il nigeriano
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ANCONA La fine della love story è stata l’inizio del suo incubo. Da quando ha deciso di stoppare la relazione con un giovane di 10 anni più grande di lei e andarsene di casa, è piombata in una spirale di angoscia e paura. Veniva pedinata, minacciata, insultata. Al telefono e di persona, anche davanti ai suoi amici. Quando ha capito che lui faceva sul serio, ha deciso di rivolgersi alla polizia.

 
L’istruttoria


Prontamente la sua richiesta d’aiuto è stata accolta dal questore che, dopo l’indagine condotta dalla Divisione Anticrimine, ha estratto il cartellino giallo: un ammonimento con cui ha ordinato allo stalker, un trentenne nigeriano, di lasciare in pace la sua ex, interrompendo ogni tipo di contatto e di condotta lesiva nei suoi confronti. Suona come un’ultima chance per il giovane, residente ad Ancona: se dovesse violare il provvedimento, scatterebbe in automatico la denuncia per stalking. 


La persecuzione


«Fai schifo, sei una m...» sono solo alcune delle offese che il nigeriano avrebbe rivolto alla sua ex. Voleva fargliela pagare per aver deciso di chiudere la relazione. Lei, ventenne anconetana, ha cominciato a tremare sin dai primi messaggi intimidatori ricevuti sul cellulare. Insulti e minacce che il trentenne le rivolgeva pure in pubblico, quando la incontrava per strada in compagnia di altri uomini. La 20enne sperava che prima o poi si sarebbe placato. E invece il nigeriano ha dato vita a un’escalation di atti persecutori sfociati in pedinamenti e appostamenti, sotto casa della vittima o nei luoghi che abitualmente frequenta.

Quando si è resa conto che il suo ex conosceva perfettamente tutti i suoi spostamenti, la vittima è piombata nel tunnel della paura. Era talmente angosciata da non uscire più di casa per il timore di incontrare lo stalker che continuava ad offenderla davanti a tutti quando riusciva ad intercettarla. Ora è scattato lo stop del questore Cesare Capocasa, che ricorda: «Noi ci siamo sempre, il ruolo decisivo ora spetta alla comunità: tanto più una donna si sentirà protetta nel contesto in cui vive, tanto più capirà che la denuncia non è un atto di cui vergognarsi, ma la soluzione più efficace a una spirale di violenza subita». 

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Corriere Adriatico