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ANCONA - È scattato all’improvviso, come una molla. Era una furia. Non voleva in alcun modo sottoporsi al trattamento che gli era stato consigliato per le difficoltà psicologiche di cui soffre. Si è alzato dal lettino, durante la visita, ed è scappato. Nel tentativo di fuga dal reparto, mentre medico e infermiere cercavano inutilmente di trattenerlo, ha sfondato una porta a vetri, restando incastrato.
L’sos
Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per liberarlo da quella barriera tagliente che ha provato ad abbattere ed è ceduta sotto il peso del suo corpo. Per fortuna è rimasto solo lievemente ferito, ma è stato necessario somministrargli un sedativo per riportarlo alla calma.
La paura
Brividi di paura tornano ad attraversare l’ospedale regionale, dove la sicurezza resta un problema attuale e irrisolto.
Il precedente
Due episodi da allarme rosso in meno di una settimana, quanto basta per riportare alta l’attenzione sul tema della sicurezza a Torrette. Danni e paura li aveva seminati, giovedì scorso, anche un 29enne marocchino che in piena notte si era presentato al Pronto soccorso con una ferita alla mano, provocata - a detta dell’amica che era con lui - da un bicchiere in frantumi, mentre sorseggiava un drink fuori da un bar di Montemarciano. Non sopportava di attendere il suo turno, così, annebbiato dall’alcol, ha dato in escandescenze.
Ha cominciato a battere i pugni contro la vetrata del triage, quindi ha preso a calci e pugni due guardie giurate che sono subito intervenute per placarlo. Tutto inutile: uno dei vigilanti è rimasto ferito. Il giovane si è arreso solo quando sono arrivati tre poliziotti che l’hanno immobilizzato e ammanettato, ma nel frattempo, scaricando la sua furia violenta, aveva danneggiato sedie e barelle per poi imbrattare di sangue pavimenti e pareti del Pronto soccorso, da cui si erano allontanati di corsa pazienti e persone in attesa di una visita. Il 29enne è stato denunciato per violenza, resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico