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ANCONA Il Passetto: fiore all’occhiello? Così è sempre stato definito l’affaccio sul mare nel cuore del rione Adriatico. Ma a vederlo com’è ridotto, non sembrerebbe proprio quel vanto di cui Ancona s’è sempre fregiata. Per il weekend di Pasqua l’amministrazione comunale ha già fatto sapere che tornerà in funzione l’ascensore. Però solo per sabato e domenica. Poi si fermerà di nuovo in attesa dell’arrivo dell’estate. Ma chi si troverà a scendere, cosa troverà realmente? Il Comune rimette in funzione l’ascensore per portare turisti e avventori ad ammirare che cosa? Il mare sicuramente. Il problema, però, è quello che c’è sulla terraferma.
Gli ostacoli
Intanto chi sceglierà di farsela a piedi, da subito incontrerà qualche ostacolo. Da una parte i lavori ad un lato della scalinata, ma si sapeva. Dopo le prime due rampe di scale, però, il primo inciampo. La protezione in legno che delimitava un intervento ai gradini è stata completamente distrutta dai vandali e i resti, con tanto di chiodi arrugginiti e sporgenti, sono stati lasciati a terra.
Le dune
Arrivati in spiaggia (o meglio quello che forse tra un paio di mesi diventerà una spiaggia) la passeggiata è un salto ad ostacoli tra pezzi di cemento divelti dalle mareggiate, buche pericolose - basta una disattenzione e rimetterci una caviglia è un attimo - cumuli di ghiaia trasportati dalle onde. Tra una duna e l’altra si estendono a terra schegge di vetrate demolite a sassate da qualche apprendista tiratore scelto. Tra l’altro: i danni al parapetto in vetro del bar sopra lo stabilimento li avevamo documentati proprio su queste pagine, ciò nonostante nessuno si è preoccupato di dare una sistemata. Per chi scende utilizzando l’ascensore il primo impatto è tutto dire.
La cartolina
Nessuna sentenza, per carità, non è questo lo scopo. Tanto meno il nostro ruolo, ma una volta aperte le porte dell’ascensore la prima cartolina è l’immagine di resti di giacigli di fortuna. Quelli che ogni notte consentono a quei poveri disgraziati senza dimora di potersi riparare dal freddo. Coperte ammucchiate, cartoni da sistemare a terra come sostituti dei materassi. Addirittura bottiglie d’acqua stivate in un vano lì accanto. Altro che il benvenuto al mare, è un pugno allo stomaco che riempie di angoscia. Risalendo la situazione non migliora di certo. Pineta, Monumento e parco dei laghetti: il tour nell’imbrattamento spray parte da qui. Le panchine della Pineta sono, in buona parte, marchiate da scritte di vernice. Il Monumento ai Caduti neanche a dirlo. Ormai è il bersaglio preferito dei writers. Sarà quel bianco splendente che suscita nei vandali un bisogno irrefrenabile di sporcarlo. Tant’è che le scritte sulla superficie marmorea si moltiplicano. E rimangono lì quali testimonianze del passaggio di civiltà esemplari. Raid che si possono riscontrare anche al parco dei laghetti.
I giochi imbrattati
Poco sopra, in mezzo alla vegetazione, si estende un fazzoletto di terra con un tavolo da ping pong in cemento e una pista per le biglie. Panchine e giochi, tutto imbrattato con scritte fatte con bombolette di vernice spray. Scarabocchi che stanno lì da chissà quanto tempo. Adesso li metteremo in mostra il prossimo weekend. Arte contemporanea che sarà sicuramente apprezzata dai visitatori.
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Corriere Adriatico