Ancona, omicidio di una prostituta Muore l'imputato, reato "estinto"

Il tribunale di Ancona
ANCONA – L’imputato di omicidio è morto, si ferma il processo. Estinzione del reato a causa della morte dell'imputato, l'imprenditore Carlo Orlandoni,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ANCONA – L’imputato di omicidio è morto, si ferma il processo. Estinzione del reato a causa della morte dell'imputato, l'imprenditore Carlo Orlandoni, 37 anni di Castelfidardo.

La sentenza del Gup di Ancona Francesca Zagoreo ha messo la parola fine al procedimento penale per l'omicidio della prostituta romena Adriana Mihaela Simion, 26 anni, uccisa a coltellate il 7 aprile 2013 in una villetta a Marcelli di Numana. Orlandoni, difeso dagli avvocati Vittoria Sassi e Roberto Gusmitta, è deceduto in casa per un infarto il 18 settembre scorso. Secondo il pm Irene Bilotta, sarebbe stato l'ultimo cliente della romena e l'avrebbe accoltellata dopo una lite per un compenso extra preteso dalla ragazza. L'imprenditore venne arrestato nel luglio 2013 e poi scarcerato venti giorni dopo: Riesame e Cassazione lo scagionarono, ritenendo non vi fossero sufficienti elementi di colpevolezza e indizi per collocarlo sul luogo del delitto al momento dell'omicidio.

Orlandoni aveva detto ai carabinieri di aver avuto una discussione violenta con la Simion, sostenendo però di non averla uccisa. Di diverso avviso era la Procura, anche sulla base della caratterizzazione delle tracce di Dna dell'imputato riscontrate sui vestiti della vittima. La donna era stata trovata morte da quattro connazionali - il fidanzato, un amico e due ragazze - che si erano precipitati a Nunama dall'Abruzzo perché lei non rispondeva più al telefono. I carabinieri avevano sentito decine di persone, in particolare decine di clienti della Simion tra cui Orlandoni, per individuare l'assassino. Dopo le parziali ammissioni dell'uomo, lo avevano arrestato: in sede cautelare, però, la tesi accusatoria non era stata confermata e l'uomo era stato rimesso in libertà fino al momento del decesso. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico