Pittrice uccisa, il figlio di Renata tenta per la terza volta il suicidio in carcere: è gravissimo

Pittrice uccisa, il figlio tenta per la terza volta il suicidio in carcere: è gravissimo
E’ ricoverato in Rianimazione in prognosi riservata all’ospedale di Viterbo Simone Santoleri che ha di nuovo tentato di togliersi la vita in carcere. Stavolta è...

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E’ ricoverato in Rianimazione in prognosi riservata all’ospedale di Viterbo Simone Santoleri che ha di nuovo tentato di togliersi la vita in carcere. Stavolta è successo nel penitenziario di Viterbo dov’era stato trasferito due settimane fa, subito dopo le dimissioni dall’ospedale in seguito al primo tentativo di suicidio messo, però, in dubbio dal carcere di Pescara dove si trovava.

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Al momento non è ancora chiaro se anche questa volta Simone Santoleri abbia ingerito dei farmaci o altro. Il gesto sarebbe stato commesso tra la scorsa notte e ieri mattina, quando poi è stato dato all’allarme al medico con la successiva corsa in ospedale. Giovedì Simone aveva ricevuto la notizia della conferma della condanna in Appello a 27 anni di reclusione per l’omicidio di sua madre, la pittrice Renata Rapposelli, con i giudici che avevano, invece, scontato la pena solo a suo padre Giuseppe da 24 a 18 anni. Non è escluso che anche questo, insieme al trasferimento non voluto dal carcere di Pescara dove lui ormai aveva trovato il suo equilibrio, abbia contribuito ad accrescere il suo stato depressivo fino a spingerlo al secondo tentativo di suicidio.

Ieri stesso, intanto, appena saputa la notizia, il garante abruzzese dei detenuti, Gianmarco Cifaldi, che già aveva espresso perplessità su quanto accaduto due settimane fa quando dal carcere di Pescara nessuno aveva avvisato che Simone aveva provato a togliersi la vita, ha avuto un incontro direttamente con il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto al quale ha rappresentato quelle che, a suo parere, "sono state le negligenze in quanto comportamenti non conformi all’ordinamento penitenziario". Il sottosegretario Sisto ha, quindi, assicurato che farà quanto prima visita al carcere di Pescara insieme al garante, questo perché, come lo stesso Cifaldi ha chiarito anche nei giorni scorsi, "la situazione di Santoleri è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso". 

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Corriere Adriatico