Ex Fiera, ecco la risposta della legge. Irruzione anti clochard della polizia

Il bivacco all'ex Fiera della Pesca ad Ancona
ANCONA - Ora le forze dell’ordine affilano le armi e mostrano il muscoli della legalità nell’angolo del degrado dell’ex Fiera della pesca. Il prefetto...

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ANCONA - Ora le forze dell’ordine affilano le armi e mostrano il muscoli della legalità nell’angolo del degrado dell’ex Fiera della pesca. Il prefetto Darco Pellos, sollecitato dalla battaglia del Corriere Adriatico, aveva annunciato un giro di vite. Così è stato. La Questura, proprio su indicazione del prefetto in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha messo nel mirino il Largo Fiera della Pesca, all’interno dell’area portuale, ritrovo fisso di clochard.


 

Domenica le Volanti hanno effettuato vari controlli nella zona, per verificare l’eventuale presenza di persone prive di regolare permesso di soggiorno.

Il blitz
Gli agenti hanno identificato i due noti cittadini polacchi di 31 e 42 anni. Entrambi risultano destinatari di un provvedimento di allontanamento di cittadini comunitari – emesso nelle scorse settimane dal Questore – i cui termini di efficacia non sono ancora decorsi. Il più anziano dei due, inoltre, ha a suo carico un foglio di via obbligatorio, con divieto di ritorno nel Comune di Ancona per la durata di tre anni. Di conseguenza è stato denunciato per non aver ottemperato a quest’ultimo provvedimento.


L’altro intervento
Quella dei clochard è una piaga che si allarga ad altre zone della città. I poliziotti sono intervenuti anche al parco della Cittadella, dove nei giorni scorsi era stato segnalato un cittadino nordafricano che aveva allestito un rifugio di fortuna. In seguito ad una perlustrazione delle mura del parco, non hanno trovato bivacchi. Le pattuglie in ogni caso continueranno a monitorare la zona. Gli ultimi interventi voluti dal questore Oreste Capocasa seguono l’input del prefetto Pellos che aveva parlato di un fenomeno che può essere fronteggiato solo con un’azione corale che coinvolga tutte le parti in causa. 


«I soggetti che hanno creato problemi per l’ordine pubblico sono stati raggiunti da provvedimenti, anche di allontanamento dal territorio comunale o nazionale nel caso di cittadini stranieri - aveva detto - . Ma la repressione non è sufficiente. Serve una risposta di carattere generale perché spesso si tratta di persone che si fa fatica ad inserire nel contesto sociale».

Aveva aggiunto Pellos: «Siamo di fronte ad un problema non tanto di ordine pubblico, ma di disagio sociale che richiede una risposta complessiva».

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Corriere Adriatico