«Non mi riconosci?» e gli sfila la pensione. Nonnino in trappola ad Ancona, condannato il ladro

«Non mi riconosci?» e gli sfila la pensione. Nonnino in trappola ad Ancona, condannato il ladro
ANCONA Aveva aspettato che uscisse dall’ufficio postale con la pensione appena ritirata per entrare in azione: «Quanto tempo, ma non mi riconosce?» aveva detto,...

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ANCONA Aveva aspettato che uscisse dall’ufficio postale con la pensione appena ritirata per entrare in azione: «Quanto tempo, ma non mi riconosce?» aveva detto, fingendo di avere un legame con l’anziano. L’aveva poi accompagnato all’auto e, approfittando di un momento di distrazione della vittima, le aveva spillato 250 euro in contanti, il libretto postale e il bancomat. In un battibaleno c’era stata la fuga. 

 


I soldi persi

L’anziano, un anconetano 85enne, purtroppo non ha mai rivisto i soldi persi ma ieri ha visto condannare il ladro, un napoletano di 60 anni. Il giudice Lamberto Giusti ha emesso una pena pari a un anno di reclusione per il reato di furto aggravato. Le indagini erano iniziate dopo la denuncia sporta del vecchietto ai carabinieri. Vedendo le telecamere della zona, i militari erano riusciti a dare un volto al ladro-truffatore. E, subito dopo aver stretto il cerchio attorno all’imputato, l’85enne lo aveva riconosciuto dalle foto mostrate in caserma. Ieri la vittima è arrivata in aula per testimoniare, ma purtroppo la sua memoria era offuscata. Il furto risale alla mattina del 3 luglio del 2019. La trappola del napoletano era scattata fuori dall’ufficio postale di via Benedetto Croce. L’anziano si era recato lì per fare alcune operazioni, tra cui ritirare dei soldi in contanti. 

La ricostruzione

Stando a quanto denunciato all’epoca, il 60enne si era avvicinato all’anziano appena uscito dalle Poste. «Buongiorno, ma non mi riconosce, sono io!» avrebbe detto l’imputato, sostenendo di avere un legame di vecchia data con l’85enne. Quando quest’ultimo s’era avvicinato all’auto per andarsene a casa, era scattato il secondo tempo del bluff. Il napoletano aveva fatto scivolare dal sedile degli oggetti, lasciandoli cadere sul pavimento. Per raccoglierli, il nonnino aveva lasciato così incustoditi soldi, libretto e bancomat. Il bottino era finito in mezzo secondo nella mani del ladro, datosi poi alla fuga. La difesa era affidata all’avvocato Edoardo Massari.

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Corriere Adriatico