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ANCONA - Sorrisi, solo sorrisi. Spuntano ovunque negli scatti di una vita evaporata troppo presto. Lorenzo era così: guardava il mondo con la purezza di un bambino. Nei suoi occhi cristallini vedevi la sincerità, ma anche lo straordinario coraggio con cui affrontava la sua malattia. Aveva un cuore enorme, ma con un ventricolo in meno. In 22 anni si è sottoposto a decine di interventi. Nonostante la sua gravissima patologia cardiaca ha condotto una vita “normale”, piena di affetti, amici, amore. Nel suo piccolo, è stato un eroe.
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Lorenzo Bockholt, papà tedesco (Marc) e mamma anconetana (Luciana) ha smesso di lottare sabato a Torrette, dov’era ricoverato per un improvviso peggioramento della malattia.
Lorenzo ha saputo trasformare la sua sofferenza in un dono per gli altri. Da paziente cardiopatico, seguito prima a Francoforte, poi al Sant’Orsola di Bologna, quindi a Torrette nel reparto di Cardiochirurgia pediatrica diretto dal dottor Marco Pozzi, con il dottor Alessandro Capestro che l’ha assistito fino all’ultimo con particolare attenzione, ha deciso di dedicarsi ai bambini cardiopatici tramite il volontariato e la giocoterapia. «Si vestiva da viceprimario del dottor Pupozzi, impersonato dal clowndottore e comicoterapeuta Walter Cacioppola - racconta Annalisa Cannarozzo, psicoterapeuta dell’associazione “Un battito d’Ali” -. Era un piccolo eroe, portava un sorriso a ogni bambino della Cardiochirurgia di Torrette: era sempre presente e dispensava consigli anche alle loro mamme perché lui per primo sapeva cosa significa essere genitore di un bambino con gravi patologie cardiache». Lorenzo aveva un progetto, che ora l’associazione porterà avanti in suo nome: allestire una “sala delle coccole” all’ospedale, dedicata proprio a migliorare l’assistenza e in comfort per le mamme di bambini cardiopatici.
«Diceva sempre che i bambini soffrono, ma le mamme di più», ricordano le zie Novella e Cristina. Il dolore pervade la pagina Facebook del Savoia Benincasa, l’istituto presso cui Lorenzo, grande appassionato di Formula Uno e fan di Vettel, si è diplomato (indirizzo linguistico) prima di iscriversi alla facoltà di Scienze dell’Educazione. «Un dolore immenso per tutti noi - scrive la scuola -. Ti abbiamo accompagnato per un tratto di strada e avremmo voluto che la tua fosse molto più lunga. Ti abbiamo voluto bene come a una persona speciale se ne può volere. Abbiamo amato il tuo sorriso, i tuoi momenti di fragilità, la tua tenacia. Ci stringiamo intorno alla tua mamma fortissima». Oggi l’ultimo saluto, alle 14, nella chiesa di Varano.
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Corriere Adriatico