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ANCONA - Una “forever young” d’acciaio, capace di slanci di generosità, sempre all’altezza e in forma. Dina Canepari se n’è andata, ha mollato la cima e si è allontanata su quel mare da cui, montanara di Bassano del Grappa, non sapeva stare lontana. Chi l’ha saputo tra i primi, ieri mattina, dalla rete dei tamtam social, non riusciva a crederci.
Fino a pochi giorni fa girava ancora tra i tavoli di “Amelie”, il ristorante che aveva aperto a Piazzale Loreto col marito Riccardo. Quasi presaga che prima o poi, com’è avvenuto, avrebbe dovuto lasciare il locale al Circolo del Tennis, allo Stadio Dorico, si era lasciata convincere dal “fascino underground” di Piano San Lazzaro. Per tutti, rimaneva la signora di Alice’s, il ristorante rilevato nel 2006.
Ma alla fine aveva dato fiducia a Riccardo Pugnaloni, che aveva sposato. E subito Dina ha ripreso a fare la cameriera: all’Opera Nova della Marca, al Clandestino di Cedroni, da Irma al porto. Quando Irma s’era infortunata, per un anno aveva gestito da sola la trattoria. E ci aveva preso gusto. Colse al volo l’invito di un socio del Circolo del Tennis a rilevare il loro locale. Era un po’ malandato, ma con la sua energia creativa, l’ha trasformato in un locale cult. “Cool”, lo definivano gli stranieri. E quando, l’anno scorso, perse la gara per il nuovo appalto, corrucciata ripeteva: «Ma non importa a nessuno, che ce ne andiamo?».
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Corriere Adriatico