Minacce di morte e botte alla mamma, voleva soldi per lo sballo: «Adesso ti ammazzo». Le lanciava contro telefono e soprammobili

Minacce di morte e botte alla mamma, voleva soldi per lo sballo: «Adesso ti ammazzo». Le lanciava contro telefono e soprammobili
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ANCONA - Minacce di morte, insulti e percosse. Un turbinio di violenze scatenato per chiedere soldi alla madre necessari all’acquisto di alcol e stupefacenti. È con l’accusa di maltrattamenti che è stato condannato dal giudice Francesca Grassi a scontare tre anni e quattro mesi di reclusione un 28enne di origine brasiliana, ma da tempo residente nel capoluogo dorico con i suoi familiari. È nell’abitazione che divideva con la madre che sarebbero andati in scena gli scatti d’ira, mossi dalla volontà di ottenere denaro. 

 

 
Le indagini
Il giovane era stato arrestato e portato nel carcere di Montacuto (dove tuttora si trova) lo scorso febbraio, dopo le indagini portate avanti dai carabinieri della stazione di Collemarino e la denuncia sporta dalla mamma. Quest’ultima, che non si è costituita parte civile contro il figlio, si era rivolta ai militari dopo l’ennesimo episodio di violenza subito. Era il 23 gennaio: stando a quanto emerso per l’ennesima volta il ragazzo era tornato a casa ubriaco e la madre, spaventata, gli aveva impedito di entrare. Lui, quindi, avrebbe preso a testate la porta del loro appartamento. Erano dovute intervenire le forze dell’ordine. La mamma era finita al pronto soccorso di Torrette. Grazie alla velocizzazione delle pratiche per il “Codice Rosso” nel giro di pochi giorni era stata firmata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. 
In poco meno di un anno, il 28enne – difeso dall’avvocato Elisa Pavoni – è finito a giudizio. Secondo la ricostruzione degli investigatori dell’Arma, le vessazioni sarebbero da attribuire alle richieste di denaro nei confronti della madre per acquistare droghe o alcol. Gli inquirenti contestavano minacce del tipo: «Ti ammazzo», «adesso spacco tutto» e anche aggressioni fisiche. Non solo a mani nude, stando a quanto denunciato dalla persona offesa, ma anche attraverso gli oggetti che capitavano a tiro dell’arrestato: alla madre avrebbe lanciato un telefono, un ventilatore e soprammobili che trovava a casa. 


Il pm Marco Pucilli aveva contestato al ragazzo anche un aggravante: quello di aver perpetrato alcuni episodi di violenza davanti al fratello ancora minorenne. Il 28enne, poco prima che venisse arrestato per i maltrattamenti, era finito in manette per avere aggredito lungo la Flaminia gli agenti della polizia locale. Ubriaco, si era tolto la cinta dai pantaloni e li aveva picchiati. In tre erano finiti al pronto soccorso di Torrette per le lesioni riportate. Per quell’episodio è stato condannato a sei mesi di reclusione, in abbreviato. 

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Corriere Adriatico