«Ci metto un attimo ad ammazzarti». Baby bullo condannato a tre anni e quattro mesi

Il procuratore dei minori Lebboroni e il capo della Mobile Pinto
ANCONA - Tre anni, quattro mesi e multa di 800 euro. È la condanna inflitta ieri dal gup Paola Moscaroli al 19enne (F.D.R. queste le sue iniziali) arrestato lo scorso...

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ANCONA - Tre anni, quattro mesi e multa di 800 euro. È la condanna inflitta ieri dal gup Paola Moscaroli al 19enne (F.D.R. queste le sue iniziali) arrestato lo scorso agosto con l’accusa di aver tartassato, tra minacce, atti persecutori ed estorsioni, almeno quattro minorenni, alcuni dei quali con deficit psichici.

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La difesa, rappresentata dai legali Silvia Pennucci e Francesco Linguiti, aveva deciso di procedere con l’abbreviato. Dovrà essere il giudice civile a stabilire l’entità del risarcimento nei confronti delle tre parti civili (altrettanti minorenni all’epoca dei fatti) che si erano costituite attraverso gli avvocati Laura Versace, Antonella Andreoli e Arianna Benni. 


Il 19enne, ai domiciliari, era finito al centro delle indagini della Squadra Mobile assieme ad altri ragazzi (tra i 16 e i 18 anni), tutti appartenenti – stando a quanto emerso – alla stessa comitiva e accusati di aver vessato negli ultimi due anni loro coetanei (alcuni dei quali parti civili nel procedimento di ieri) con azioni singole o in gruppo, commesse in varie zone della città, anche nei pressi di un istituto scolastico della prima periferia. Cinque erano stati arrestati, su disposizione del gip del tribunale dei minori, lo scorso ottobre. Due affronteranno l’udienza preliminare il 16 dicembre. 


Per altrettanti, la procura coordinata dalla dottoressa Giovanna Lebboroni ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato con fissazione dell’udienza (salvo richieste di riti alternativi) l’8 gennaio 2021. Per quanto riguarda la posizione del 19enne condannato ieri, secondo gli investigatori della Mobile, se la sarebbe presa con le vittime con reiterate richieste di denaro o sigarette, botte e minacce del tipo: «Ti ammazziamo e ti mettiamo dentro quei sacchi», «non parlare con i tuoi genitori, possiedo coltelli e pistole, quindi ci metto un attimo ad ammazzarti». Secondo la procura, inoltre, l’imputato avrebbe partecipato, nel dicembre 2019, a un pestaggio in piazza Malatesta dove un 15enne sarebbe stato accerchiato, picchiato e insultato dalla gang. La vittima avrebbe subito anche degli sputi e sarebbe stato filmato nel corso delle angherie da una ragazza, poi denunciata a piede libero. Un 16enne, in più occasioni, sarebbe stato aggredito a suon di calci e pugni dal branco e minacciato in piazza d’Armi nel dicembre 2018: «Questa è zona mia, comando io, tu devi sparire». Era poi contestato all’imputato un solo episodio estorsivo, per cui una vittima sarebbe stata indotta a consegnare al 19enne 20 euro. 

 

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Corriere Adriatico