ANCONA - Scappava disperatamente verso il balcone, mentre già la moglie era riversa sul pavimento in un lago di sangue. ...
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"Aiuto, polizia!", l'hanno sentito gridare i vicini. Qualcuno dal palazzo di fronte ha visto spuntare una pistola e poi Fabio Giacconi cadere sul terrazzino, travolto da una scarica di piombo.
Quattro colpi, secondo la ricostruzione dei carabinieri, esplosi da Antonio Tagliata, il killer di via Crivelli. E' sulla traiettoria dei proiettili che hanno raggiunto al torace, alla spalla e alla nuca il 49enne sottufficiale dell'Aeronautica, in coma irreversibile a Torrette, che vogliono indagare gli inquirenti.
Stamattina alle 10 il dottor Marco Valsecchi entrerà nel reparto di Rianimazione dell'ospedale regionale per effettuare un nuovo accertamento medico-legale su Giacconi, disposto dal Pm Andrea Laurino. I rilievi saranno determinanti ai fini dell'indagine: permetteranno di capire da quale distanza ha sparato Tagliata e se c'era o meno l'intenzione di uccidere. Il diciottenne reo confesso, detenuto nel carcere di Camerino, sostiene di aver aperto il fuoco solo per paura, senza voler mirare con precisione a nessuno.
Era salito all'ultimo piano di via Crivelli 9 insieme alla fidanzatina - accusata in concorso dell'assassinio della mamma e del tentato omicidio del papà - per avere un confronto con i genitori di lei contrari alla love story.
"La discussione è degenerata, ho temuto di essere aggredito e ho estratto la pistola. In quel momento non ho capito più niente e ho fatto fuoco di copertura".
Sono partiti 9 colpi dalla sua Beretta calibro 9x21. Tre di questi hanno ucciso Roberta Pierini che, secondo una prima analisi balistica formulata sulla base dell'autopsia eseguita sempre dal dottor Valsecchi, è stata giustiziata quando ormai era a terra agonizzante.
Sui 4 proiettili che hanno ridotto in fin di vita Giacconi, invece, farà chiarezza l'esame medico-legale in programma questa mattina all'ospedale di Torrette. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico