Ancona, un macchinario hi-tech contro le buche: il ritrovato per riparare le strade horror

Ancona, un macchinario hi-tech contro le buche: il ritrovato per riparare le strade horror
ANCONA La strada che rinasce dalle sue stesse ceneri. È successo ieri mattina, in via Trieste. Niente miracoli, però: solo la prova di un innovativo macchinario per...

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ANCONA La strada che rinasce dalle sue stesse ceneri. È successo ieri mattina, in via Trieste. Niente miracoli, però: solo la prova di un innovativo macchinario per l’asfaltatura. L’esperimento, richiesto dall’assessore ai Lavori pubblici Stefano Tombolini, dovrebbe essere propedeutico all’acquisto dello strumento - un investimento di circa 140mila euro.

 

La novità


Art 100 si chiama e viene prodotto da Simex, un’azienda bolognese. Il test di ieri mattina è durato circa trenta minuti ma sarà necessario qualche giorno per valutare il risultato, in particolare la tenuta delle riparazioni. Solo allora il Comune potrebbe decidere di mettere mano al portafogli per portarsi a casa questo ritrovato della tecnologia. Ma quali sarebbero i vantaggi? Come l’assessore Tombolini spiegava già ieri al Corriere Adriatico, dietro la sigla Art 100 si nasconde una fresatrice a freddo. Come spiegato dagli stessi produttori, lo strumento - che può essere agganciato ad un qualsiasi cingolato - lavora in due fasi. Durante la prima passata avviene la fresatura vera e propria e l’asfalto ammalorato viene prima irrorato con un additivo rigenerante - l’Iterlene, sviluppato da un’azienda di Bergamo - mentre un frantumatore riduce l’asfalto in granelli fino a 15mm. Una speciale griglia è posta sulla bocca di uscita del materiale per controllare che la granulosità del materiale sia quella desiderata. Ed è fatta: a questo punto basta semplicemente compattare col rullo e la strada può riaprire. C’è anche un drastico dei costi. Basti pensare, come spiega Tombolini, che oggi «per chiudere una buca servono circa 50 euro».

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Corriere Adriatico