OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
ANCONA - Settanta cantieri per oltre 110 milioni di euro di investimenti. Il Caporossi-pensiero converte gli inevitabili disagi da lavori in corso in «Polvere di stelle». Per il direttore generale a un passo dal chiudere il capitolo dei suoi sette anni di mandato, che scadrà il prossimo 30 novembre, è la fabbrica dell’ospedale del futuro. La nuova, di nome e di fatto, azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche. La sua eredità, pratica e morale. «Quando arrivai qui c’era troppa calma». Cambiò il verso. La rappresentazione plastica delle ombre che talvolta offuscano le luci, tuttavia, è stretta nell’estrema sintesi d’una festa.
Le transenne
Mentre nell’auditorium della sala Totti, a meno uno del corpo centrale della cittadella sanitaria, il dg riavvolge il nastro della «mia strada che è diventata la vostra», fuori, avvolti nell’umidità di una mattinata novembrina, transenne e sterrati sono ancora l’embrione del Nuovo Salesi, delle Torri dissipative, del sovrappasso per raggiungere il parcheggio comunale. Polvere, che da troppi anni insiste sul quartier generale di Torrette. Scoraggia i detrattori, Antonello Maraldo: «Mi preme evidenziare che il maggior impegno dell’ufficio è quello di mantenere in esercizio le strutture sanitarie».
Rafforza le sponde e il concetto, il direttore amministrativo, con la forza persuasiva dei numeri: «Sono 160mila metri quadrati ad alta complessità impiantistica ed edile che vogliamo mantenere nella loro interezza, malgrado le continue, innumerevoli e invadenti interferenze e interruzioni».
I prezzi
Gli inciampi sono ancora l’immagine dei tempi. «Abbiamo dovuto rifare la gara due volte perché era stata bandita nel 2019 e da allora i prezzi erano lievitati a dismisura: si era fuori di 2 milioni e ben due ditte hanno rinunciato all’incarico». Riformulata con il prezzario regionale, ora c’è una azienda interessata e i lavori verranno appaltati entro gennaio. «La preoccupazione è alta - ammette il direttore - perché l’opera insiste in una zona dove è già forte la densità dei cantieri. Da non sottovalutare poi il fatto che verrà sacrificato una luogo destinato alla sosta. Si dovrà lavorare su una viabilità che va coordinata con l’analisi delle ingerenze». É sempre da lì che continuano a passare le ambulanze. Anche Maraldo non rinuncia a riavvolgere il nastro.
«Nell’arco di questi quasi sette anni – ricorda - l’apparato amministrativo ha supportato in ogni settore la crescita del sistema: le gare, l’attività sindacale e delle assunzioni, le convenzioni e la gestione del contenzioso hanno osservato una costante crescita quantitativa e qualitativa consentendo il supporto alle attività sanitarie. E questo trend – assicura - si manterrà anche in futuro». Ritenta la conversione in polvere di stelle.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico