Collemarino, ladri svuotano la cassaforte del poliambulatorio

Collemarino
ANCONA - Si sono introdotti forzando la serratura dell’ingresso principale, quindi si sono diretti senza indugio verso la cassaforte, nascosta da un quadro. L’hanno portata...

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ANCONA - Si sono introdotti forzando la serratura dell’ingresso principale, quindi si sono diretti senza indugio verso la cassaforte, nascosta da un quadro. L’hanno portata via dopo aver abbattuto parte del muro, probabilmente con delle mazze. Dentro c’erano circa tremila euro. Colpo al Poliambulatorio dell’Asur di Collemarino. Indagano i carabinieri della locale stazione dopo la denuncia presentata dall’Asur dopo che una dipendente ieri mattina ha aperto per prima i locali di via Matteo Ricci trovando la cassaforte smurata.


Subito si è accorta di qualcosa di strano quando ha notato che la serratura dell’ingresso principale era stata forzata. Quando è entrata, si è accorta del furto e ha chiamato i carabinieri. Non è chiaro quando il colpo sia stato messo a segno. Il poliambulatorio è rimasto chiuso per tre giorni durante le festività pasquali. Quindi i ladri potrebbero aver agito tra sabato sera e lunedì. E la zona non è coperta da spycam.

Di sicuro conoscevano bene i locali interni al distretto Asur di Collemarino perché, secondo la ricostruzione degli inquirenti, si sono mossi con particolare sicurezza. Non hanno messo a soqquadro le altre stanze, dove non manca nulla. Sono andati dritti verso il corridoio di collegamento tra gli uffici amministrativi e la sala prelievi. E’ lì che è collocata la cassaforte. Si trovava incastonata in una parete, nascosta da un quadro.

Difficile trovarla per chi non conosce la planimetria del poliambulatorio, specie di notte. Difficile arrivarci soprattutto senza rovistare nelle varie stanze. E invece, i ladri ce l’hanno fatta. Devono aver utilizzato una mazza perché sulla parete sono evidenti i segni dei colpi, con i mattoni in vista. Della cassaforte, invece, non c’è traccia.

I malviventi sono riusciti a smurarla e portarla via. Al suo interno c’erano circa tremila euro. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico