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Procuratore generale, Roberto Rossi: neanche un mese fa aveva lanciato l’allarme proprio sui casi in aumento della violenza di genere, in meno di una settimana, due arresti sono scattati anche grazie all’sos lanciato dai minorenni. Si tratta di una rarità?
«Episodi di questo tenore non sono così frequenti, ma non è neanche la prima volta che capitano.
Di fronte alla violenza, colpisce il fatto che siano proprio dei minori a salvare la vita di chi è in pericolo.
«Questo dà anche la misura di quanto il fenomeno della violenza di genere sia fuori da ogni ragionevolezza e giustificazione».
Perché un bambino o un ragazzino interviene in maniera così decisa?
«Non bisogna sottovalutare il senso di giustizia innato che hanno i bambini. Hanno chiara la differenza, seppur in maniera elementare data la loro età, di quello che è giusto o sbagliato. Mi faccia fare un esempio».
Prego.
«I bambini percepiscono l’aggressività o la prepotenza: se gli porti via qualcosa sanno che gli stai facendo un torto. E allora, diventa quasi naturale per loro proteggere la propria madre dalle botte del padre».
Deve essere traumatico assistere a scene di violenza domestica.
«Lo è eccome. Ed è anche per questo, per l’anomalia e l’enormità della violenza, che intervengono. Hanno un moto di ribellione spontaneo, un istinto sentimentale che li porta a reagire. È comunque incredibile che tale gravità venga percepita dai bambini e, purtroppo non sempre dagli adulti».
Tra l’altro, la violenza commessa davanti a un minore rappresenta proprio un aggravante specifico dei reati come i maltrattamenti.
«Esattamente, proprio perché gli episodi a cui assiste è per lui un trauma».
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Corriere Adriatico