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ANCONA Lavori ovunque. E tutti insieme. Le opposizioni li chiamano “cantieri elettorali”. Il Comune li considera interventi inderogabili. Sicuramente indispensabili, viste le superfici lunari di molte strade del capoluogo. Il punto è: c’era bisogno di attivarli contemporaneamente, rischiando di bloccare la città, da nord a sud? Perché poi si vivono momenti da brivido come ieri mattina, quando è scattato l’allarme rosso in tribunale per un magistrato che si è sentito male e si è accasciato all’improvviso nel suo ufficio.
L’allarme
Era mezzogiorno e mezzo. L’ambulanza del 118 si è dovuta tuffare nel traffico cittadino e quando ha percorso via Marsala, si è imbattuta nel cantiere che ha chiuso la parte alta di corso Mazzini. Di conseguenza, l’autista ha dovuto destreggiarsi nel dedalo di stradine che da via Matteotti scendono a palazzo di giustizia. Per fortuna i soccorritori sono arrivati in tempo: il magistrato, che non ha mai perso conoscenza, è stato trattato sul posto anche dal personale dell’automedica, per poi essere accompagnato all’ospedale per tutti gli accertamenti necessari ad indagare sull’origine del malore.
Il programma
I cantieri spuntano dappertutto.
L’affondo
«La Lega esprime la propria solidarietà alle migliaia di cittadini anconetani ritrovatisi, proprio malgrado, vittime delle decine di cantieri pre-elettorali improvvisamente apparsi in tutti gli angoli della città. Ancona è una città bloccata, ostaggio di cantieri» tuona Antonella Andreoli, consigliera comunale della Lega. «Cantieri aperti in fretta e furia per dare una botta di trucco su una città in degrado - aggiunge -. Passate di nero che, se non accompagnate da un serio ripristino del fondo stradale sottostante, rischiano di durare una stagione con sperpero di denaro pubblico». I disagi sono soprattutto per chi va al lavoro in auto, ma anche per i commercianti, specie per quelli di via XXV Aprile, «trasformata in un immenso cantiere con vari lavori in contemporanea - evidenzia Andreoli -, la viabilità è stravolta e tutti i parcheggi sono occupati. Il tutto proprio a ridosso delle feste di Pasqua e quindi nel potenziale maggiore afflusso di clienti nei negozi».
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