ANCONA - Due donne bengalesi, l'una imputata e l'altra parte offesa, hanno testimoniato in niqab (che al contrario del burka che copre interamente il viso, lascia invece...
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E’ successo in un processo per maltrattamenti del marito connazionale, fratello della coimputata, che sarebbero avvenuti tra il 2014 e il 2015. Le due donne si sono presentate in aula con l'intero corpo coperto dal vestiario e solo occhi e naso visibili mentre l'imputato ha presenziato con il copricapo indosso. «Rispettiamo le vostre usanze - ha detto il presidente del Tribunale Giovanni Spinosa all'imputata, che parlava un italiano molto stentato - ma deve scoprirsi la bocca perché altrimenti non si sente quello che dice». Per le accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni, i giudici hanno condannato M. A., 30 anni, residente a Falconara Marittima, difeso dall'avv. Giacomo Girombelli, a un anno e otto mesi di carcere. L'uomo, così come la sorella imputata con lui, sono stati assolti invece dal reato di rapina. Il 7 marzo 2014 la donna presunta vittima e il marito, genitori di un figlio piccolo, avevano litigato: lei lavorava come badante e lui, appena arrivato in Italia, era disoccupato. L'uomo pretendeva soldi che la moglie non voleva dargli: forse per un malinteso, la donna credette che lui le avesse sottratto 100 euro. In aula la moglie ha fornito una versione diversa, ritrattando le accuse di rapina e anche quelle di lesioni a carico della cognata. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico