ANCONA - Un infarto intestinale che con un rapido intervento chirurgico poteva essere, almeno in parte, sanato. È questo il responso che emerge dall’esame autoptico...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Alla base della tragedia ci sarebbe stata una sofferenza dell’arteria mesenterica dell’intestino che ha fatto precipitare in maniera irreversibile le condizioni di salute di Principi. Sulla sua morte la procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Finora, sul registro degli indagati non è stato iscritto alcun nome. Non è detto che, dopo l’analisi dei documenti scaturiti dall’autopsia, il pm non decida di stringere il cerchio attorno a chi potrebbe essere individuato come responsabile di eventuali mancanze o negligenze. A far partire le indagini erano stati i familiari del milite, rappresentati dall’avvocato Matteo Catalani.
Il legale aveva presentato un esposto ai carabinieri della Tenenza locale partendo proprio da una domanda essenziale: Principi poteva essere salvato? Stando a quanto emerso, il 52enne – ex dipendente regionale ed ex assessore comunale – aveva iniziato ad accusare dolori addominali la notte tra il 2 e il 3 maggio. La mattina è scattata la chiamata alla centrale operativa del 118, ma la sintomatologia descritta dalla vittima non sarebbe stata giudicata così grave da far inviare verso l’abitazione del 52enne un’ambulanza. La registrazione di quella chiamata è stata sequestrata dai carabinieri. In un momento successivo, la seconda richiesta d’aiuto al medico curante di Principi, arrivato nell’appartamento di via Ville attorno alle 9. Poi, la situazione è precipitata, con dolori sempre più lancinanti. È stata necessaria una seconda chiamata al 118 per far arrivare un mezzo di soccorso. In casa della vittima erano arrivate ambulanza e automedica. Nonostante il trasporto d’urgenza, Principi è arrivato in ospedale in condizioni critiche e privo di conoscenza. L’equipe medica aveva tentato il tutto per tutto per salvarlo, ma non c’era stato nulla da fare. Il cuore del 52enne aveva smesso di battere attorno a mezzogiorno dopo quasi un’ora di massaggio cardiaco. Nel tardo pomeriggio, l’esposto presentato in caserma, carico di dolore e pieno di rabbia per una perdita improvvisa, inaspettata e, forse, non priva di responsabilità. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico