Ancona, Principi si poteva salvare: sospetti sulla diagnosi troppo lenta

Ancona, Principi si poteva salvare: sospetti sulla diagnosi troppo lenta
ANCONA - Un infarto intestinale che con un rapido intervento chirurgico poteva essere, almeno in parte, sanato. È questo il responso che emerge dall’esame autoptico...

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ANCONA - Un infarto intestinale che con un rapido intervento chirurgico poteva essere, almeno in parte, sanato. È questo il responso che emerge dall’esame autoptico eseguito sul corpo di Gilberto Principi, il 52enne fondatore della Blu pubblica assistenza di Falconara morto all’ospedale di Torrette la mattina dello scorso 3 maggio. Gli esiti dell’esame autoptico svolto all’Istituto di Medicina Legale dal dottor Antonio Tombolini sono finiti sul tavolo del pm Rosario Lioniello, titolare dell’inchiesta che mira a fare luce sulla morte del 52enne. Un decesso che, stando a quanto rilevato dagli accertamenti, poteva essere evitato con una rapida diagnosi e, successivamente, un’operazione chirurgica.

  
Alla base della tragedia ci sarebbe stata una sofferenza dell’arteria mesenterica dell’intestino che ha fatto precipitare in maniera irreversibile le condizioni di salute di Principi. Sulla sua morte la procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Finora, sul registro degli indagati non è stato iscritto alcun nome. Non è detto che, dopo l’analisi dei documenti scaturiti dall’autopsia, il pm non decida di stringere il cerchio attorno a chi potrebbe essere individuato come responsabile di eventuali mancanze o negligenze. A far partire le indagini erano stati i familiari del milite, rappresentati dall’avvocato Matteo Catalani.

Il legale aveva presentato un esposto ai carabinieri della Tenenza locale partendo proprio da una domanda essenziale: Principi poteva essere salvato? Stando a quanto emerso, il 52enne – ex dipendente regionale ed ex assessore comunale – aveva iniziato ad accusare dolori addominali la notte tra il 2 e il 3 maggio. La mattina è scattata la chiamata alla centrale operativa del 118, ma la sintomatologia descritta dalla vittima non sarebbe stata giudicata così grave da far inviare verso l’abitazione del 52enne un’ambulanza. La registrazione di quella chiamata è stata sequestrata dai carabinieri. In un momento successivo, la seconda richiesta d’aiuto al medico curante di Principi, arrivato nell’appartamento di via Ville attorno alle 9. Poi, la situazione è precipitata, con dolori sempre più lancinanti. È stata necessaria una seconda chiamata al 118 per far arrivare un mezzo di soccorso. In casa della vittima erano arrivate ambulanza e automedica. Nonostante il trasporto d’urgenza, Principi è arrivato in ospedale in condizioni critiche e privo di conoscenza. L’equipe medica aveva tentato il tutto per tutto per salvarlo, ma non c’era stato nulla da fare. Il cuore del 52enne aveva smesso di battere attorno a mezzogiorno dopo quasi un’ora di massaggio cardiaco. Nel tardo pomeriggio, l’esposto presentato in caserma, carico di dolore e pieno di rabbia per una perdita improvvisa, inaspettata e, forse, non priva di responsabilità. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico