ANCONA - Il virus maledetto non guarda in faccia a nessuno. Annienta i rapporti sociali, disgrega famiglie, semina solitudine, plasma situazioni strazianti: non ha avuto...
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Per questo è scattata una corsa alla solidarietà che ha coinvolto il Comune e in prima persona l’assessore ai Servizi sociali, Emma Capogrossi, che insieme al sindaco Valeria Mancinelli si è impegnata a trovare una sistemazione immediata per il piccolo. «Abbiamo ospitato il minore in una residenza dedicata solo a lui, con la presenza H24 di educatori professionali: dobbiamo dire grazie alla grande disponibilità di un privato che ha messo a disposizione la struttura», ha spiegato la Mancinelli, intervenuta ieri al Gr2. C’è massimo riserbo sulla location, che verrà resa nota solo quando l’emergenza sarà finita, nella speranza che nel frattempo migliorino le condizioni dei genitori del piccolo, ricoverati da una decina di giorni all’ospedale regionale.
«La situazione è molto delicata - spiega l’assessore Capogrossi -. Ora il bimbo è stato preso in carico dai Servizi sociali per gestire questo periodo. E’ stata una prova molto dura per noi: non era semplice trovare una collocazione adatta, le comunità educative con cui lavoriamo non sono pronte ad affrontare una situazione simile e a garantire la tutela del bambino in isolamento totale. Così, abbiamo dovuto sperimentare una nuova soluzione in pochissimo tempo: una struttura privata, in cui gli assicuriamo un’assistenza continuativa 24 ore su 24, con tre operatori che coprono turni di 8 ore e un pediatra che lo segue. Nel frattempo - aggiunge l’assessore - siamo impegnati a ricostruire il contesto familiare e di vita del piccolo, coinvolgendo gli insegnanti e i conoscenti. Ma la priorità era ospitarlo in una struttura sicura per assisterlo costantemente e monitorare le sue condizioni di salute». Lui ha avuto solo un po’ di raffreddore.
La macchina della solidarietà del Comune è molto attiva in questi giorni per offrire sostegno al fronte sociale più fragile perché, ha spiegato il sindaco Mancinelli, «il virus stravolge vite già complicate anche quando non si è malati. Per queste persone ho dato mandato agli uffici di fare tutto ciò che va fatto: troveremo tutto, troveremo i soldi». Anziani soli, disabili, senzatetto: la rete di operatori e volontari è in continuo movimento, anche per la consegna di viveri e farmaci a domicilio. «Poi ci sono storie di bambini e minori, con genitori colpiti gravemente da Covid19, che non possiamo mandare in comunità - ha aggiunto il sindaco -. Li sistemiamo in quarantena in apposite strutture, in poche ore. Quotidianamente li assistono i nostri operatori con tutte le precauzioni che impone questo mostro». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico