ANCONA - Le auto di lusso venivano rubate da ladri hi-tech, dotati di jammer e strumentazioni avanzate, per essere rivendute in Italia e all’estero. Prima di prendere la via...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Altre 7 persone erano finite in manette e 9 denunciate nella prima fase dell’inchiesta avviata dal Nucleo investigativo di Monza. Si cercherà di capire se siano in qualche modo ricollegabili alla gang appena sgominata i furti in serie avvenuti nei scorsi giorni nel capoluogo, in particolare nel quartiere Adriatico, dove tra il 21 settembre e il 4 ottobre sono sparite 8 auto (una è poi stata ritrovata) tra cui 5 suv Aud.
I malviventi, che hanno agito sempre di notte, al Viale e dintorni non hanno mai lasciato traccia né hanno avuto bisogno di usare la forza: probabilmente si sono serviti di jammer, disturbatori di frequenza e strumentazioni tecnologiche in grado di bypassare i sistemi di allarme e di localizzazione gps, in modo da entrare nelle auto in pochi istanti e metterle in moto.
Una tecnica simile a quella utilizzata dalla banda del Milanese, capeggiata da due albanesi, specializzata nello smontare e sostituire i telai di Bmw, Audi, Range Rover e Jaguar rubate all’aeroporto di Malpensa, ma anche in hotel di lusso e parcheggi custoditi, per poi essere rivendute in Germania, Albania e Montenegro. Alcune delle 23 auto sequestrate, per un valore di 1,7 milioni, si trovavano nascoste in box della provincia di Ancona, forse in attesa di essere imbarcate per l’est Europa. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico