La caccia ai ladri del parroco sceriffo: «Fedeli, fate attenzione a chi fate l'elemosina»

La caccia ai ladri del parroco sceriffo: «Fedeli, fate attenzione a chi fate l'elemosina»
ANCONA - Balordi che si nascondono in chiesa, altri si chiudono nei confessionali tirando la tendina, e c’è chi svuota le cassette delle offerte durante le messe....

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ANCONA - Balordi che si nascondono in chiesa, altri si chiudono nei confessionali tirando la tendina, e c’è chi svuota le cassette delle offerte durante le messe. È un assedio quello a cui deve far fronte Padre Pasquale Filipponi, parroco del Sacro Cuore in via Maratta. Lunedì mattina si è ritrovato la porta dell’ufficio sfondata dai ladri che già il giorno prima avevano preso di mira la cassetta delle offerte nei locali che ospitano gli oggetti di Padre Bernardino

 

Una situazione che si sta facendo complicata, nel convento sono rimasti due sacerdoti: un 90enne e lo stesso Padre Pasquale che chiede la collaborazione dei fedeli: «Fare la carità è un dovere di ogni buon cristiano ma bisogna fare attenzione a chi vengono dati i soldi. Siamo circondati da queste persone, molte provengono da fuori regione e fanno parte i viaggi itineranti delle parrocchie per cui tra elemosina e furti riescono a sbarcare il lunario». 
Continua il parroco: «Poi ci sono i volti noti che nessuno riesce ad allontanare. Nei giorni feriali di solito si presenta una decina di mendicanti a chiedere i soldi, numero che raddoppia se non triplica nei giorni festivi. Siamo circondati da queste persone, tempo addietro avevo pensato di mettere le telecamere ma poi mi sono chiesto quale utilità potrebbero avere, visto che agiscono a volto coperto».


Insomma al Sacro Cuore il parroco oltre all’abito talare a volte è costretto ad indossare anche i panni dello sceriffo: «Ogni volta che chiudiamo la chiesa siamo costretti a fare una sorta di ispezione proprio per evitare spiacevoli sorprese. Ho trovato gente nascosta in chiesa, altri che si erano chiusi dentro i confessionali, non hanno paura di nulla. C’è chi inserisce nel metro metallico una calamità per agganciare le monete nelle cassette delle offerte. Lo fanno durante la messa ma anche in occasione dei funerali sopratutto nell’altare laterale dedicato a Sant’Antonio e quello alla Addolorata. Fanno finta di pregare e rubano le monete. Ogni tanto interviene qualche fedele presente in chiesa dall’altare io di certo non posso fare nulla».

 

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Corriere Adriatico