Residenza Conero, il focolaio Covid si allarga: contagiati 66 ospiti e 22 operatori della Rsa

Non si fermano i contagi nella Rsa per un focolaio Covid
ANCONA - Un’urgenza che trova sempre nuovi rivoli nei quali infiltrarsi. Sei esistenze spezzate, ad Ancona e dintorni, dall’incedere del Covid. Il numero più...

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ANCONA - Un’urgenza che trova sempre nuovi rivoli nei quali infiltrarsi. Sei esistenze spezzate, ad Ancona e dintorni, dall’incedere del Covid. Il numero più alto, tra quelli che ieri hanno segnato a lutto il bollettino diffuso dal Servizio Sanità della Regione. È il virus che punta al rialzo, come nella Residenza Conero, dove s’è propagata la fiammata pandemica che a metà gennaio aveva investito quella casa di riposo per anziani, vista mare, sulla via Flaminia.

 

 

Gli operatori sanitari positivi sono saliti a 22 e gli ospiti a 66. Nei giorni del primo assalto da Coronavirus per quattro di loro era stato organizzato il trasporto a Torrette. E, nonostante l’intervento di sostegno delle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale, nei giorni a seguire vennero pianificati altri trasferimenti, alcuni dei quali sono avvenuti ieri. Inrca e Torrette restano i punti di riferimento per accogliere i contagiati, 32 dei quali ieri, in serata, sono usciti dal tunnel. Alla prova dell’ultimo tampone sono risultati negativi. Alcuni sono rientrati dalle strutture ospedaliere per il miglioramento delle loro condizioni cliniche e tornano, gradualmente, anche gli operatori. Resta massima, tuttavia, l’allerta sulle misure di contenimento e il monitoraggio dei pazienti. 


Nelle pieghe dei rilevamenti, sono le cifre che non danno pace. Resta alto il numero di positivi in tutte le Marche. Sono 189 i contagiati rilevati, nelle ultime ore, sempre dal Servizio Sanità della Regione, 143 si contano nella provincia di Ancona dove anche il fronte, buio, delle vite perdute mantiene il record più triste. Delle otto persone decedute in tutta la regione per Covid, cinque uomini e tre donne di età compresa tra i 72 e i 98 anni e con patologie pregresse, sei erano della zona: un 72enne e una 84enne di Jesi, un 83enne di Cupramontana, una 91enne di Senigallia, una 94enne e un 98enne di Ancona. Un elenco al quale ieri, nel tardo pomeriggio, s’è aggiunto pure il nome dell’avvocato fabrianese Leone Latini, 70 anni, che non ha retto al virus: il suo cuore s’è fermato al Carlo Urbani di Jesi. E salgono, da nord a sud del territorio, i ricoveri, passati da 601 a 607 (+6): restano invariati i dati della terapia intensiva (72) e semintensiva (151), mentre crescono i degenti nei reparti non intensivi (384, +6). Sono state dimesse 20 persone e sono in lieve crescita i guariti: 44.263, che fanno segnare un +263. Una cifra confortante.

 

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Corriere Adriatico