ANCONA - «Scusate, ho bevuto molto. Ho mal di testa» è l’unica giustificazione che ha saputo dare in questura, dove è stato trattenuto fino al...
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In preda all’alcol e a una crisi sentimentale, il giovane operaio (senza precedenti penali) ha dato il peggio di sé. La notte brava si è conclusa con un poker di denunce nei suoi confronti per resistenza a pubblico ufficiale, violenza privata, danneggiamento e lesioni personali, oltre a un foglio di via, con divieto di ritorno nel Comune di Ancona. Il putiferio è scoppiato sabato, attorno alle 5,30 quando una ragazza di nazionalità straniera, residente in via Brecce Bianche, ha chiamato in lacrime il 113. «Aiuto, il fidanzato della mia amica sta sfondando la porta a calci e ha picchiato il mio compagno». Subito sul posto si sono catapultate le Volanti. All’arrivo degli agenti, coordinati dal capo Cinzia Nicolini, l’aggressore è scappato. Ma il suo tentativo di darsi alla fuga e nascondersi dietro le auto parcheggiate in strada è andato a vuoto perché ben presto è stato raggiunto e bloccato dai poliziotti. Ha cercato di colpirli, li ha ricoperti di insulti, ma alla fine si è arreso ed è stato portato in questura. Alle sue spalle ha lasciato una scia di danni e di sangue. Sulla porta sono ancora visibili i segni dei calci sferrati dal 25enne perché voleva entrare a tutti i costi in casa. Lì dentro si era barricata la fidanzata che, determinata a troncare la relazione, aveva chiesto ospitalità all’amica. Ma lui non voleva saperne di andarsene. Si è messo a suonare il campanello, a sbattere sulla porta, a urlare: «Devi venire via con me!». E quando il compagno dell’amica è uscito nel pianerottolo per farlo ragionare, gli ha rifilato un violento pugno in faccia, mandandolo all’ospedale col naso rotto. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico