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ANCONA - «Sono Marco, ho 15 anni e faccio la seconda superiore. Conducevo una vita tranquilla finché un giorno non ho incontrato un gruppo di ragazzi. All’inizio si avvicinavano una volta ogni tanto e mi chiedevano qualche spiccio, poi iniziavo ad incontrarli sempre più spesso. Si muovevano in gruppo e mi giravano sempre intorno. Qualcuno mi infilava direttamente le mani in tasca per rubarmi i soldi. Mi dicevano: “Sei grasso”, “sei stupido” e condividevano le storie su Instagram insultandomi e deridendomi.
Avevo paura perché pensavo che potessero venire anche sotto la mia scuola. Tutti lì erano terrorizzati da quel gruppo».
Lo choc
È l’agghiacciante testimonianza di un ragazzo costretto per mesi a subire le angherie del branco.
Il messaggio del questore
Il meccanismo ruota intorno al concetto di «deresponsabilizzazione e dell’effetto branco, perché nel gruppo è come se ci fosse una divisione delle responsabilità, ci si sente meno colpevoli e quello che viene fatto in gruppo non si farebbe mai da soli». Capocasa, commosso, ha ricordato l’impegno degli uomini della questura dorica e ha descritto la figura del poliziotto come un «compagno al fianco dei cittadini». Non ha mancato di ringraziare il Prefetto Darco Pellos «per il suo equilibrato ed efficace coordinamento» e il procuratore Capo di Ancona Monica Garulli: «Con il suo lavoro è stato possibile recidere la spirale criminosa per salvaguardare il bene primario e superiore della salute collettiva, messo in serio pericolo dal progetto delittuoso finalizzato all’indebito rilascio dei “green pass” in cambio di denaro». A incantare il pubblico il tenore di origine anconetana David Mazzoni, finalista a Italia’s got Talent, che si è esibito nel “Nessun dorma”, e le musiche degli studenti delle scuole medie degli istituti Pascoli e Leopardi che hanno intonato l’inno della polizia “Giocondità” e l’inno d’Italia.
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Corriere Adriatico