ANCONA - Esulta sul web per la morte di un poliziotto. Guai in vista per una rom anconetana, che in passato si era già guadagnata una certa fama per una vasta gamma di...
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Il disgustoso post, accompagnato dall’emoticon di una faccina infuriata, non è passato inosservato né agli altri utenti (alcuni l’hanno coperta di insulti) né alle forze dell’ordine, che sanno bene con chi hanno a che fare. I carabinieri hanno subito scattato uno screenshot dell’uscita infelice e ora potrebbero avviare un’indagine. Il reato ipotizzato è quello di vilipendio delle forze armate dello Stato, disciplinato dall’articolo 290 del codice penale e punito anche se viene attuato attraverso le nuove tecnologie, come i social network. Non sarebbe una novità. Nel maggio scorso la procura di Palermo aprì un fascicolo dopo le minacce e le offese ricevute sul web dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui alcuni internauti gli auguravano di fare la stessa fine del fratello Piersanti, ucciso dalla mafia nel 1980. Se si procedesse con una denuncia, l’incorreggibile rom rischia una multa da mille a 5mila euro. Insomma, caro potrebbe costarle quell’odioso auspicio postato giovedì scorso, a margine della drammatica notizia, pubblicata sulla pagina Facebook del Corriere Adriatico, a proposito della morte dell’assistente capo Fabio Baratella, 57 anni, agente della polizia stradale, deceduto in un frontale contro un camion avvenuto a Livorno. Sull’auto di servizio c’era anche un collega, rimasto ferito gravemente nello schianto come altri tre automobilisti. La leonessa del web non ci ha pensato due volte: d’istinto ha augurato a tutti (i poliziotti e i carabinieri, è sottinteso) di crepare. Facile cogliere in quelle poche parole il risentimento di una donna che sta scontando una lunga pena ai domiciliari, dopo che lei e il marito sono stati condannati per usura: il giudice li ha ritenuti colpevoli di aver estorto oltre 20mila euro in due anni, fra il 2015 e il 2017, a due carrozzieri del centro e ad una dipendente comunale, applicando tassi d’interesse fino al 150% sulle somme prestate. Erano stati i carabinieri di Brecce Bianche ad arrestare la coppia di strozzini che, però, hanno sempre rigettato le accuse. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico