ANCONA - Risse in strada e party fracassoni: non c’è davvero tregua per il quartiere del Piano. Dopo la notte di sabato trascorsa quasi in bianco da molti residenti...
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Uno di loro s’era presentato sotto casa dell’altro dopo aver saputo che metteva in giro dicerie sul suo conto. Non aveva buone intenzioni, visto che era uscito di casa con un attrezzo agricolo, una specie di falce. Ma prima che potesse usarla sono intervenuti dei conoscenti, forse altri romeni, che per evitare spargimenti di sangue sono riusciti a disarmarlo. Ma quando l’altro è sceso di casa, ne è nata comunque una scazzottata tra i due connazionali. Anche senza la falce, il “giustiziere” è riuscito a vendicarsi rifilando diversi colpi al presunto diffamatore. Quando li hanno separati, il romeno picchiato, 39 anni, zoppicava, aveva dolore a una mano e il volto tumefatto. Si è presentato in questura per sporgere denuncia, ma prima i poliziotti l’hanno fatto accompagnare al pronto soccorso da un’ambulanza del 118: ha lesioni non gravi da colluttazione. Il suo aggressore è stato accompagnato in caserma per essere identificato. Sarà denunciato sicuramente per essere uscito in strada impugnando la falce, sequestrata dalla polizia, e anche - se ci sarà querela o prognosi che consente di procedere d’ufficio - per lesioni volontarie.
C’era stato trambusto anche la notte precedente, per un party di un gruppo di sudamericani in un club privato di via Fiorini. La baldoria spacca-timpani era iniziata attorno alle 23 di sabato. In poche ore, anche a causa dell’alcol consumato, il locale si è trasformato in una discoteca con musica a tutto volume. Molti avventori si sono poi riversati lungo il marciapiede e il party sarebbe proseguito all’aperto fino alle 5 della mattina.
Nel frattempo molti residenti avevano chiamato la polizia. «Non è la prima volta che ci troviamo a fare i conti con questo club privato - si sfoga un uomo che abita da quelle parti -. Io stesso ho chiamato per ben tre volte la polizia ma non è servito a nulla. Mia moglie dopo una notte passata sul divano è andata a lavorare all’ospedale di Torrette, in un reparto dove è richiesta la massima concentrazione».
Subito è stato interessato l’assessore alla Sicurezza Stefano Foresi: «Molti residenti mi hanno chiamato per raccontare quello che è accaduto. Nei giorni scorsi con la Polizia municipale eravamo passati al club per far presente che certi comportamenti non sarebbero più stati tollerati. Purtroppo non è servito e ora valuteremo provvedimenti a carico dei responsabili».
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Corriere Adriatico