OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
ANCONA - Ospedali inesistenti, altri nemmeno citati, impianti sportivi dismessi da tempo, una serie di vie i cui nomi sono stati cambiati in modo a dir poco grottesco. Benvenuti nel campionario degli strafalcioni, pardon nella cartina stradale di Ancona, inserto tutto da ridere - si fa per dire - contenuto all’interno dell’opuscolo “Ancona guida della Città” voluta dall’amministrazione comunale nell’ambito del progetto Ancona Tourism. Altro che bussola per orientarsi in città: piuttosto, una galleria degli errori e degli orrori. Cominciamo il tour delle gaffe: l’ubicazione degli ospedali.
Quello di Torrette non viene nemmeno riportato perché evidentemente mancava lo spazio, mentre il Salesi non è specificato come ospedale pediatrico. In compenso, come per magia, spunta l’indicazione di due ospedali inesistenti: uno tra via Frediani e il viale della Vittoria, l’altro in via Cristoforo Colombo.
Poi il martirio della toponomastica.
Le curiosità rimbalzano dalla carta al pc. Le sviste fioccano anche sul sito di Ancona Tourism dove, tra gli alberghi proposti ai turisti in arrivo in città, sono elencate alcune strutture che in convenzione con il Comune accolgono quanti un tempo dormivano al Tetto per Tutti in via Flaminia, edificio chiuso da anni per problemi strutturali. Strafalcioni che non mancano neppure nell’altra cartina, quella che raffigura l’intera città di Ancona realizzata con la partecipazione di numerosi sponsor. A Passo Varano figura il cimitero di guerra polacco quando in realtà qui riposano i militari britannici e del Commonwealth caduti durante la Seconda guerra mondiale. In via Flaminia il centro di riabilitazione Santo Stefano, eccellenza del territorio, è stato declassato a casa di riposo.
La Guardia medica viene invece collocata in piazza Cappelli, quando in realtà si trova al viale della Vittoria. A Largo San Cosma spunta un generico comando di Polizia, chissà quale. Alla Baraccola nessuna traccia della Motorizzazione Civile, della Residenza Dorica e del Comando della Guardia di finanza, in compenso ci sono le scuole elementari del Ghettarello, chiuse da una decina di anni, mentre il campo da rugby Nelson Mandela, eccellenza nazionale, è derubricato a campo da calcio.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico