Ancona, disposta un'altra perizia Tagliata davanti allo psichiatra

Antonio Tagliata e la fidanzatina, una storia d'amore dall'epilogo tragico
ANCONA - Quando ha puntato la pistola contro i genitori della fidanzatina e poi ha premuto il grilletto, uccidendoli entrambi, era nel pieno possesso delle sue facoltà...

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ANCONA - Quando ha puntato la pistola contro i genitori della fidanzatina e poi ha premuto il grilletto, uccidendoli entrambi, era nel pieno possesso delle sue facoltà mentali? Da tempo la difesa di Antonio Tagliata, il killer di via Crivelli, sostiene di no.


Per fugare ogni dubbio, il pm Paolo Gubinelli ha chiesto al gip Antonella Marrone di nominare un perito, con la formula dell'incidente probatorio, per stabilire se il 19enne fosse incapace di intendere e di volere al momento della sparatoria del 7 novembre.

Probabilmente l'incarico verrà attribuito a Renato Ariatti, lo psichiatra bolognese a cui il Gip ha già affidato il compito di valutare se le condizioni psicofisiche di Tagliata siano o meno compatibili con la detenzione in carcere: per quest'ultimo aspetto la perizia completa verrà depositata entro il 18 marzo, ma già nel primo parere Ariatti aveva evidenziato un disturbo di personalità borderline cluster B, ad alto rischio di suicidio.

Per questo il 19enne è stato trasferito dal carcere di Ascoli a quello di Torino, giudicato più idoneo dal Dap. Ora Ariatti (o un diverso psichiatra che nominerà il Gip) sarà chiamato a scavare più a fondo nella mente del killer per valutarne il grado di capacità di intendere e di volere nel momento in cui assieme alla fidanzatina è salito in casa e ha ucciso a revolverate Fabio Giacconi e Roberta Pierini. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico