Detenuto muore per cause naturali, altri 4 si feriscono nel carcere di Montacuto

Detenuto muore per cause naturali, altri 4 si feriscono nel carcere di Montacuto
ANCONA  - Si tagliano le vene dopo aver saputo del dramma di un detenuto marocchino, deceduto nel cuore della notte precedente. Quello di ieri è stato un pomeriggio...

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ANCONA  - Si tagliano le vene dopo aver saputo del dramma di un detenuto marocchino, deceduto nel cuore della notte precedente. Quello di ieri è stato un pomeriggio pieno di tensione al carcere di Montacuto dove quattro detenuti di origini marocchine e tunisine si sono tagliati con delle lamette la parte esterna delle braccia.

 

 Un gesto autolesionistico molto probabilmente collegato al decesso di un ragazzo di origini marocchine morto per cause naturali nella notte compresa tra venerdì e sabato. Sta di fatto che i quattro molto probabilmente si sono messi d’accordo in mattinata e nel tardo pomeriggio, in contemporanea, hanno messo in scena questa protesta. Ad accorgersi di quello che stava accadendo è stato il personale della polizia penitenziaria in servizio all’interno del carcere che ha subito avvertito il personale medico presente all’interno della struttura.

Nel frattempo era stata allertata anche la centrale operativa del 118 che ha inviato sul posto l’automedica, due mezzi della Croce Gialla di Ancona e una terza ambulanza della Croce Rossa. I quattro magrebini, una volta medicati e assistiti dal personale medico e infermieristico, sono stati caricati nelle tre ambulanze e trasportati con un codice di media gravità al pronto soccorso dell’ospedale regionale di Torrette. Mezzi di soccorso che durante il trasferimento sono stati scortati dal personale della polizia penitenziaria. Una volta in ospedale ai quattro sono stati applicati alcuni punti di sutura, essendo le feriti superficiali. Non è la prima volta che al carcere di Montacuto accadono fatti del genere. A gennaio un 34enne di origini tunisine si era procurato delle ferite con alcune lamette arrivando anche ad aggredire due poliziotti, mentre nel novembre del 2019 un altro detenuto si era cucito labbra e palpebre riuscendo ad ingerire anche due pile.

 

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Corriere Adriatico