ANCONA – Chiusa l’indagine sul delitto di Collemarino, commesso il 17 agosto scorso da Luca Giustini, che massacrò la figlioletta di un anno e mezzo. ...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
A cinque mesi da quell’orribile bagno di sangue, e poche ore dopo aver letto il responso del suo consulente, il pubblico ministero Andrea Laurino ha notificato l’avviso di chiusura indagini. L’ex ferroviere modello di 35 anni, che infierì con trenta coltellate sul corpicino della povera Alessia, è accusato di omicidio volontario aggravato dall’aver commesso il fatto su un discendente.
Un reato da ergastolo, ma è più che probabile a questo punto che Giustini non sarà mai processato, visti i risultati della consulenza redatta dallo psichiatra Renato Ariatti, l’esperto che si occupò anche del delitto di Cogne, incaricato dalla Procura di Ancona di sondare la psiche di quell’uomo prostrato, che in un letto della Psichiatria raccontava di aver ucciso la sua bambina di 18 mesi eseguendo un disegno divino, come gli suggeriva da giorni una voce che rimbombava in testa.
Le conclusioni del perito sono per una totale incapacità di intendere e di volere di Giustini al momento del delitto e di una sua attuale pericolosità sociale del papà assassino, ai domiciliari in una struttura psichiatrica protetta in provincia di Reggio Emilia. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico