Luce e gas alle stelle, i cinema sono in ginocchio: «Bollette triplicate, la situazione è devastante»

I cinema sono in grave difficoltà per il caro bollette
ANCONA - Cinema all’angolo, palestre in affanno. In questi giorni sono arrivate le bollette dell’elettricità e del gas di gennaio e febbraio e, per moltissime...

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ANCONA - Cinema all’angolo, palestre in affanno. In questi giorni sono arrivate le bollette dell’elettricità e del gas di gennaio e febbraio e, per moltissime famiglie anconetane, puntuale è arrivato anche il temuto salasso. Costi triplicati se non quadruplicati rispetto ai mesi precedenti e, come unica via, quella di rateizzare. Una soluzione temporanea che non può proiettarsi sul lungo termine. 

 
Una situazione complessa, che vede con la guerra in Ucraina prospettive ancora più nere. «Non poteva avvenire in un momento peggiore – dice Davide Tucci proprietario della palestra Conero Wellness –, sembra proprio la tempesta perfetta per noi gestori di attività sportive. Già siamo stati affaticati dalle chiusure o, comunque, da scarse frequentazioni. Siamo soggetti ancora oggi a forti limitazioni poiché non si possono far entrare troppe persone e non siamo ancora tornati a pieno regime. In più dobbiamo confrontarci con una situazione eccezionale». 
Tucci parla di una duplice difficoltà: «perché abbiamo anche una piscina di proprietà». Per la parte elettrica l’ultima utenza di gennaio «era di 16mila euro con una cifra più che raddoppiata rispetto al mese precedente. Mentre, per la parte del gas, i costi sono triplicati. Ragioniamo con utenze oltre i 20mila euro al mese». I conti non tornano e in molti si informano per pagare la bolletta a rate. Il piano varia, a seconda delle aziende sul mercato libero, da 10 a 12 mesi. «Si ma, posso farlo una volta – dice Tony Ansaldi del bar Black and White di via De Gasperi – poi però che faccio corro dietro alle bollette? Per la luce ho speso a gennaio 4.700 euro. Prima di media al massimo mille euro». La sua famiglia gestisce anche un altro locale sotto i portici di piazza Cavour: «Qui per fortuna il gas non ce l’abbiamo – spiega - ma di luce ho speso 1100 euro, ne pagavo 700». Unica nota positiva è la prospettiva dell’arrivo di temperature più miti: «Con la primavera – spiega Davide Tucci - possiamo fare più economia, anche se di marzo potrebbe essere distruttivo visto che, con il conflitto, il costo del gas ha raggiunto quotazioni mai viste neppure a dicembre. Non sappiamo quello che succederà a marzo ma ci aspettiamo una situazione molto complessa». C’è chi, in questo settore ma non solo, per correre ai ripari ha adottato una sorta di spending review interna facendo economia e chiudendo alcuni servizi e impianti. Questo discorso non vale per la Eschilo: «Non vogliamo – dice Tucci - ribaltare i costi sulla clientela. La cosa più intelligente da fare dal punto di vista imprenditoriale sarebbe chiudere ma, dal punto di vista del servizio fermo per tanto tempo, non ce la sentiamo di togliere qualcosa agli utenti. Dobbiamo abituarli a riprendere, ci sobbarchiamo questo costo». 


Insieme alle palestre, sono i cinema un’altra realtà che ha sofferto per le chiusure del Covid e che ora sta subendo pesanti conseguenze degli aumenti energetici. «Possiamo parlare di una situazione devastante vista anche la mancanza di utenza – dice Massimiliano Giometti, responsabile della direzione commerciale e tecnica delle sale cinematografiche del gruppo –. Le cifre sono triplicate, è un problema a livello locale e nazionale. Ad oggi abbiamo i dati di dicembre e, per la sala di Ancona, si è passati per la luce da una media di 10mila euro a ben 28mila euro di dicembre». Quello che consuma maggiormente sono «i proiettori elettrici e le pompe di calore visto che, per legge, non si possono installare impianti a gas nei cinema».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico