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ANCONA - Al debutto del Green pass non sono mancati momenti di tensione. Le associazioni di categoria raccolgono le prime impressioni degli operatori ed emerge un preoccupante lassismo da parte di alcuni cittadini. C’è stato addirittura chi avrebbe voluto forzare il controllo all’ingresso. Casi sporadici, ma che evidenziano quanto gli esercenti siano chiamati a sostenere il peso di una responsabilità che preferirebbero fosse prerogativa delle autorità competenti.
In ogni caso, se lo sforzo è utile a scongiurare nuovi lockdown, gli operatori si mostrano disponibili ad accettare anche il ruolo più scomodo, ovvero quello del controllore. Infatti il coro delle categorie è unanime: mai più chiusure.
L’esordio di venerdì è stato indicativo.
«Dai nostri operatori abbiamo saputo che alcune persone hanno provato ad entrare nei locali seppure privi di Green pass - racconta Massimiliano Santini, direttore Cna Ancona - come inizio è stato sicuramente tormentato, ma siamo fiduciosi».
«Occorre responsabilizzare ulteriormente le persone rispetto allo strumento del Green pass - afferma Marco Pierpaoli, segretario generale Confartigianato Ancona, Pesaro Urbino - onestamente siamo perplessi sul continuare ad appesantire il lavoro dei gestori delle attività. Non può ricadere tutto sulle spalle degli imprenditori».
E su un altro aspetto le categorie si trovano perfettamente d’accordo: mai più lockdown. Un imperativo su cui le quattro sigle di riferimento sembrano irremovibili. «Che non si parli di nuove chiusure - tuona Giancarlo Gioacchini, Vicepresidente Confesercenti Marche e referente territoriale per la città di Ancona - altrimenti sarà un disastro. In questa fase è fondamentale conciliare la salvaguardia della salute con le esigenze delle imprese».
«Altri lockdown non sono neanche ipotizzabili in questo contesto economico» ribatte Pierpaoli. «Mai perdere di vista l’obiettivo principale - sottolinea Santini - ovvero di non arrivare a dover chiudere tutto di nuovo». Un coro unanime che non lascia dubbi di interpretazione.
Intanto fa discutere il caso della mappa pubblicata dall’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, secondo cui le Marche, in base ai vecchi parametri di incidenza dei casi su numero di abitanti, sarebbero rosse. «È ora di farla finita con questa storia - sbotta Massimiliano Polacco, direttore Confcommercio Marche Centrali - oltre ad essere una constatazione errata, sta diventando un pretesto impugnato da altre regioni per svilire il grande successo di turismo che stiamo vivendo. La stagione sta andando benissimo, e non c’è bisogno di ricevere inutili attacchi di questo tipo».
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Corriere Adriatico